di Aldo Carpineti
Capitolo quarantesimo
Sembrava che la vita riservasse loro solo felicità; ma il destino li aspettava dietro l'angolo: per alcuni giorni Mario si sentì poco bene, frequenti capogiri, difficoltà nel mangiare e dolori al petto; e dato che il malore non passava, si fece visitare dal proprio medico di base, che apparve preoccupato; senza ancora dir niente di definitivo, gli prescrisse una T.A.C.all'ospedale di Aosta. La procedura d'urgenza condusse alla conferma della diagnosi più nefasta. Mario ebbe ancora poco più di un mese di vita durante il quale fu soprattutto preoccupato di far vivere la sua malattia nel modo meno traumatico possibile ai due ragazzi. Poi si spense. La morte di Mario, così improvvisa, gettò nella costernazione non soltanto Anna e gli altri lavoratori della Casa, ma tutto l'ambito cittadino che aveva imparato a conoscere il gruppo e ad apprezzare quest'uomo per le sue non poche virtù. Tutti si strinsero attorno ad Anna e ai suoi figlioli. Anna avvertì ancora più del solito il pulsare del grande cuore della Casa e visse il proprio dolore con molta riservatezza e lunghi silenzi, ma anche con disponibilità ad essere aiutata e confortata.
Sabato 20 febbraio 2021
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