di Luigi Carpineti
Sicurezza, competenza, lucidità, precisione. Questi i caratteri della storiografia Cousiniana nell’Introduction à l’Histoire de la Philosophie. Cours de Philosophie.
Il filosofo francese dell’800 si attesta su una critica ai valori della filosofia scozzese, traendo spunto dai concetti di attrazione di Newton. Così troviamo quali sorgenti di pensiero Hutcheson, Duggard Stewart, Peirce, Adam Smith: il tutto interpretato in senso causalistico e morale, ripensando il concetto di Simpatia caro soprattutto a Hume.
Cousin si assume la critica al kantismo citando la figura di Maine de Biran, per evitare un soggettivismo scettico che caratterizza la cultura tedesca affidandosi all’idealismo di Fichte Schelling ed Egel. Cousin conosce soprattutto Fichte e Schelling ma ritiene inadeguata al mondo francese quella visione della Weltsch’aung tedesca e vi sostituisce la storiografia eclettica alla dialettica storicistica egeliana.
La filosofia secondo Cousin, è la Espressione più elevata e l’ultima della società; ogni grande epoca storica ha la sua preistoria. Il filosofare ha la sua.
In Cousin è appunto l’eclettismo. Contro il sensismo in Francia di Condillac e i suoi discepoli Cousin si abbevera a Kant e Fichte, il sensismo e l’idealismo si conciliano nell’eclettismo. Che ha un riscontro anche in campo politico e sociale. La Carta in politica è la conciliazione, il passato e il presente, tra l’elemento monarchico e quello popolare come in filosofia tra l’idealismo e il sensismo.
Tutti i rami della civiltà sono esaminati nelle loro classificazioni e si susseguono in combinazioni progressive.
Bibliografia:
Corpus des Oeuvres de Philosophie en langue française, Fayard 1992
Sabato 7 maggio 2016
© Riproduzione riservata
1415 visualizzazioni