Redazione Online
NEL SEMINARIO DI TOLEDO (3) (1983)
«Come è bello e gioioso che i fratelli stiano insieme» (Salmo 133/132,1)
Nel seminario di Toledo, costruito dopo quello di Ampére, ormai abbiamo dovuto allargare le tende, o il rosso per spegnere e anche stringerci, per stare in quarantacinque. Tutta la famiglia conta più di cinquanta persone fra sacerdoti, novizi e postulanti. L’apostolato più valido è proprio questo: formare sacerdoti per accelerare la venuta del regno di Dio ovunque. Voglio però ora raccontarvi una giornata tipo nel nostro seminario: il venerdì.
Sveglia alle cinque e mezzo, poi, dalle sei alle sette, un'ora di veglia in cattedrale, dove stiamo pian piano contaminando col nostro spirito carismatico una cinquantina di seminaristi. Poi, ritorno a casa e lettura spirituale fino alle otto. Dopo poco suona la per dare inizio alla Scuola di spiritualità agostiniana, frequentata dal gruppo dei novizi fino alle dieci e mezza. Dopo le undici a volte c’è il tempo per scrivere lettere e rispondere a tante telefonate.
Stiamo anche iniziando un ritiro di approfondimento con più di centocinquanta persone. Continuamente nascono gruppi nuovi di preghiera, che, inizialmente, devono essere accompagnati e, a questo scopo, mi servo dei novizi. Nella stessa serata si dividono in quattro-cinque gruppi: chi suona, chi insegna, chi prega, chi orienta. La mia partecipazione è limitata a due grandi gruppi cittadini di circa trecento persone a cui sempre se ne aggiungono di nuove.
Ora le nostre riunioni si svolgono così: dalle sette e mezzo alle otto la bruciante tanto dalla rabbia di sera, prove di canto; dalle otto e venti alle venti e quarantacinque preghiera di lode e insegnamento; in seguito suddivisione in gruppetti di dieci o venti persone animati da un servo. Verso le dieci ci riuniamo nel grande gruppo per gli avvisi e la preghiera finale. Dopo vengono le preghiere individuali sulle persone, che cerchiamo di limitare perché le richieste sono tantissime.
Abbiamo anche una biblioteca con moltissimi libri e una persona che vi lavora a tempo pieno, disponibile anche a soccorrere i fratelli con la preghiera. Si sta perfezionando anche il gruppo del canto grazie all'acquisto di nuovi strumenti.
A carnevale abbiamo fatto mille duecentocinquanta km in autobus per partecipare al «Carnevale di Gesù»: più di quindicimila persone, quattro giorni di lode, di insegnamento, di preghiera.
Durante l'anno sono programmati sette ritiri di tre giorni e continuamente vengo invitato ad animare giornate e convegni un pò dovunque; i sacerdoti però scarseggiano, ancora meno sono quelli del Rinnovamento, perciò sono in grado di accogliere l'invito purtroppo poche volte. Sia io che i novizi non abbiamo potuto neanche fare le ferie.
Con l’ultimo ampliamento il seminario avrà uno sviluppo di 700 mq. , ma, nonostante ciò, l'anno prossimo non avremo più spazio. La Provvidenza però, come sempre, ci sosterrà. Alcuni direbbero che camminiamo nel buio della fede, ma io preferisco dire che camminiamo nella luce della fede, perché il buio non sarebbe fede, ma paura. A proposito di buio, a causa del razionamento dell'energia elettrica, motivato dalla siccità, una sera un novizio ha sbattuto il naso contro il muro!
Incidente a parte, in seminario tutto va a gonfie vele: quando lo Spirito soffia, non potrebbe essere differente. Il seminario è ricco di partecipanti, tanto che non possiamo fare pastorale vocazionale, se non in modo limitato, perché poi non avremmo il posto dove metterli. Per il momento, nel periodo estivo, sono rimasto da solo con 38 giovani, tra cui tredici che frequentano filosofia e in luglio entreranno in noviziato.
Devo abbandonarmi di più al Signore, perché Lui è il maestro e l'amministratore perfetto. Lo prego di non mettere mai niente di mio, ma di ascoltare sempre quello che il Signore vuole per i giovani del seminario: «La mia sicurezza sta nel nome del Signore». Con Gesù si vince tutto il male e, in seminario, le tentazioni sono più forti che fuori. Quando ogni tanto succede qualcosa di negativo, subito il Signore interviene con la sua grazia. Tutte le volte che invece il Signore previene il male - e questo accade sicuramente tutti i giorni - spesso nemmeno ce ne accorgiamo.
Sant’Agostino, in proposito, ci avverte che il male non commesso è il frutto di una misericordia maggiore rispetto al male perdonato!
Venerdì 19 marzo 2021
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