di Aldo Carpineti
Era nato il 3 maggio 1947 a Genova, in una camera di salita Multedo 12/1, secondo i miei scarsi ricordi dei racconti della mamma con l'assistenza di una signora pratica e, credo, della zia Giulietta, che pure conosceva il da farsi di queste circostanze.
Gli fu dato il nome di Luigi Aldo Maria, in onore del nonno Luigi (paterno non in vita) Aldo (il nonno materno, allora in vita) e Maria, essendo nato nel mese mariano. Nella vita ebbe fortune e sfortune, forse le sfortune in numero maggiore.
Visse poco più di 71 anni, morì in corsia di un ospedale genovese dopo un ricovero di quattro giorni. Giunto per disturbi addominali, accurate indagini diagnosticarono l'occlusione di un'arteria, il cosiddetto infarto addominale. Il primario fu con me chiaro da subito. Pochissime, quasi inesistenti le speranze. Mio fratello era inoperabile anche per gravi disturbi cardiaci che non lo consentivano. Mancò nel cuore della notte in compagnia dei suoi compagni di corsia. Quando venni avvertito il trapasso era già avvenuto.
Dei rapporti fra fratelli, lui ed io, molto si è detto, a proposito ed a sproposito. Credo comunque che meglio si sarebbe fatto a conservare un po di riservatezza, per lui per me per tutti, per senso di umanità e di rispetto. Invece dell'argomento si fece pinzimonio per il mondo intero e per tutte le porcherie di esso. Non aggiungerò una parola a quanto, comunque inopportunamente, dato in pasto a pubblica informazione, commento e curiosità spesso morbosa.
Ricordo soltanto un episodio della nostra prima infanzia, un atto compiuto da me verso di lui gravemente offensivo, di cui poi mi pentii sempre, e tuttora, senza riuscire a trovare mai giustificazione e pieno riappacificamento con me stesso. Non ne rivelo i particolari, ritengo non sia necessario né opportuno.
Certo è che in me quell'episodio rimase una spina. Molto tempo dopo ci fu chi utilizzò questo mio dolore per propri scopi che, ancora, non voglio né giudicare (in questa sede) né approfondire. Per quanto mi riguarda però, mi preme dire che l'utilizzo di sentimenti di questo genere (qualsiasi sia lo scopo) è un atto ignobile che soltanto chi conosce bassezze umane inquietanti e rare può compiere. Persone aride di qualsiasi tendenza al bene, gli si fa un piacere considerandole delle nullità.
Voglio tuttavia ricordare mio fratello per quello che lui di valido ha (eccome!) saputo esprimere nella vita. Dopo il Liceo Classico al Colombo una splendida Laurea in Filosofia con il massimo dei voti e la lode. Il Servizio Militare negli Alpini (una Penna Nera!) prima in Piemonte in luoghi classici come Ceva, Cuneo, Borgo San Dalmazzo poi in Alto Adige, stabilmente a Vipiteno. Quindi il periodo di insegnamento universitario, dopo essersi tolto la soddisfazione di fare supplenze di Filosofia proprio al Liceo Colombo, trovandosi come colleghi diversi fra i professori che erano stati suoi insegnanti.
Tre o quattro anni presso l'Università degli Studi di Genova, poi la nomina a cattedratico in Storia e Filosofia al Liceo Scientifico Nicoloso da Recco. Una trentina d'anni, o forse più, di insegnamento appassionato e fertile. In pensione continuò ad interessarsi di Filosofia e di Cultura in generale, per conto suo e insieme ad altri: degna di particolare pregio la sua partecipazione alle attività di Caffè Baghdad, associazione culturale con sede in Salita Inferiore San Rocchino.
Ma soprattutto fu pittore. Vi si dedicò con passione e risultati. Allestì mostre personali e partecipò ad importanti collettive. Prima fra tutte (e più di una volta) la Biennale della Fiera del Mare di Genova. Ma anche presso sale del Comune di Bogliasco. E persino un'importante personale in propri locali di via Montello. Gli furono riconosciute ufficialmente dalla critica qualificata e dalla stampa capacità ed espressività non comuni. Un creativo, uno che sapeva colloquiare anche attraverso le tele dei propri quadri.
Ne sento la mancanza ancora adesso, per le sue doti di compagnone più che per ogni altra ragione. Molto spesso ancora mi trovo a cercare consenso in lui ad una mia battuta, convinto che soltanto lui potrebbe comprenderla ed apprezzarla nella sua pienezza. Un ricordo che è mancanza e tuttavia mancanza allegra... ! Ora le sue vele sono gonfiate dai venti sull'onda lunga dell'eternità. Ci rivedremo mai? è fra le mie speranze...
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Lunedì 21 novembre 2022
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