di Maria Grazia Dapuzzo
Domenica 11 Settembre si è inaugurata a Lu Monferrato (AL), nello spazio artistico «La Nisolina», la mostra di ventuno opere fra acqueforti e linoleografie dell'artista casalese Pio Carlo Barola.
Elisabetta Quartero, Gigliola Fracchia, Emanuele Demaria, Pio Carlo Barola, Albina Dealessi, Piergiorgio Panelli e Maria Grazia Dapuzzo |
All'inaugurazione erano presenti Emanuele Demaria (sindaco di Conzano), Gigliola Fracchia (assessora alla Cultura di Casale Monferrato), Elisabetta Quartero (consigliere del Comune di Lu-Cuccaro) e Salvatore Di Carmelo (consigliere del Comune di Valenza) che sono intervenuti dopo l'introduzione della curatrice nonché padrona di casa Albina Dealessi.
Fra i numerosi artisti presenti, Piergiorgio Panelli (artista e critico d'Arte) ha rievocato i lontani anni ottanta e gli artisti che, intrecciandosi con Pio Carlo Barola, hanno segnato la storia artistica casalese; della «vecchia guardia» era presente l'artista Antonio Barbato (amico e cofondatore del «Gruppo Arte Casale» e della «Biennale Internazionale Grafica ed Ex Libris»).
Pio Carlo Barola, pittore, incisore e grafico pubblicitario, vive e insegna a Casale Monferrato; è nato il 7 marzo 1956 a San Giovanni Rotondo (FG).
Si è diplomato all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, nel corso di pittura con il professor Piero Martina e la tesi di Storia dell'Arte su «La pittura di Albino Galvano». Ha seguito i corsi di Incisione tenuti da Francesco Franco e Vincenzo Gatti.
Nel 1997 ha conseguito il diploma in «Tecnica della grafica e della pubblicità» presso l'Istituto Albe Steiner di Torino.
Dal 1982 al 1995 ha insegnato «Discipline Pittoriche» presso il Liceo Artistico Luigi Canina di Casale Monferrato. Attualmente insegna «Disegno Grafico Pubblicitario» presso l'Istituto Superiore Statale Leardi e «Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico Angelo Morbelli sempre in Casale Monferrato.
Fondatore del «Gruppo Arte Casale» e organizzatore della «Biennale Internazionale Grafica ed Ex Libris» è socio A.I.E.Associazione Italiana Ex Libris.
Fra le innumerevoli mostre personali e collettive, Barola ha esposto alla «Promotrice delle Belle Arti» di Torino, al Museo della Xilografia di Carpi, alla Galleria «Segno Grafico» di Venezia, al «Gabinetto Stampe» di Bagnacavallo (RA) e all'Istituto Italiano di Cultura a Praga a cura di Giuliana Romano Bussola e Anselmo Villata.
Nel 1990 Enzo Di Martino scriveva: «Per Pio Carlo Barola tale linguaggio è la xilografia, o meglio l'incisione del linoleum, in un riconoscimento espressivo fatto di sapienza fattuale e passione, identità negli esiti formali, rispecchiamento gestuale nel processo di disvelamento dell’immagine. Per tale via l'artista piemontese mette in scena figure, paesaggi e nature morte che acquisiscono una identità formale inconfondibile che costituisce in definitiva la sua cifra espressiva, il suo alfabeto segnico».
Ed ancora:«È evidente il ruolo del linguaggio in un caso siffatto, laddove voglio dire la partita espressiva viene giocata anche per mezzo dei procedimenti e risulta chiaro che certi risultati, certi esiti formali, non avrebbero potuto essere conseguiti se non per quella via. Come avviene del resto nella serie dello Zodiaco, al centro della quale Barola pone una figura femminile, una sorta di “altra metà” dell'astrologia.
A ben vedere, però, ci si accorge subito che la scelta è semplicemente espressiva e le donne che rappresentano i segni non sono altro che puri e semplici pretesti visivi, motivi di sollecitazioni formali, come avviene sempre, del resto, nell'arte figurativa.
Voglio dire che a Barola, al di là della rappresentazione del segno zodiacale, interessa porre a confronto, misurare, le possibilità del segno, le capacità della sgorbia sul materiale, con la sinuosità di un corpo o la cascata fluente di una lunga capigliatura, in una operazione che può risultare perfino indifferente all'iniziale motivo ispirativo».
Scrive Piergiorgio Panelli nella sua recente recensione sull'opera di Barola: «Dagli anni '90 la sua ricerca grafica si sposta maggiormente verso la lineolografia, troviamo prove importanti come l'Isola di san Giorgio di Venezia a due colori dove l'artista fornissce prova del suo sapere tecnico attraverso una visione di chiari e scuri che regalano profondità al lavoro. Anche nei lavori recenti Barola nei suoi linoleum traccia con poesia il ricordo del simbolico oggetto delle mascherine appese allo specchietto dell'auto che riflette la tristezza di un dolore dell'umanità. Forma segno e bellezza ma anche ironia troviamo nell'ultimo lavoro del pesce Italia del 2022 una lineolografia dall'armonioso segno tassello che traccia la bellezza iconografica di un pesce dove all'interno tra i segni si forma la penisola Italiana».
La mostra resterà aperta nei locali luensi sino al 25 Settembre, in Via G. Mameli 63, il sabato e domenica dalle ore 17 alle 19. Per visite su appuntamento telefonare al 338.7507298 oppure al 348.7629167 per appuntamento con l'artista.
Martedì 13 settembre 2022
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