di Giovanni Columbu
Italia | Documentario | 73
Uno sguardo antropologico nella Sardegna profonda, alla ricerca di creature fantastiche del folklore, tra vampiri e streghe. Suggestivo per forza visiva e significato. Presentato in anteprima mondiale al 70. Locarno Festival
Trama: In Sardegna c'è una credenza, secondo la quale nella notte alcune donne diventano delle surbiles, spiriti assetati di sangue di bambino che provano a infilarsi nelle case. Solo alcuni riti protettivi possono obbligare le surbiles a contare fino a sette e quindi ad addormentarsi, mettendo fine al sortilegio. Forse dei riti di protezione anti-vampiri che prevedono di rovesciare sedie e sgabelli, praticati da anziane signore sarde, suonano meno cool della Loggia Nera di Twin Peaks, ma paradossalmente ciò che Giovanni Columbu e David Lynch cercano di comunicare a chilometri di distanza presenta singolari punti di convergenza.
Per Columbu il folklore legato alle surbiles, nato probabilmente per trovare una spiegazione di fronte al dolore indicibile e inesplicabile della mortalità infantile, è l'occasione per una riflessione originale sulla compresenza di diversi piani di realtà. Il regista cerca per paesi e persone i racconti, trovando testimonianze di chi ricorda, reticenze, favole. E li mette in scena. In un’atmosfera sospesa tra cinema del reale, documentario antropologico, e mito, fiaba scura, liminare ai sogni. Un raro caso di un documentario che diventa scenario per il fantastico e l’inquietante. Sensazioni e sentimenti per niente immaginari e lontani.
Dichiara Giovanni Columbu: Un film documentario nato come ricerca etnografica, e approdato a un modo di riscoprire e far rivivere leggende e storie fantastiche, attraverso il coinvolgimento dei testimoni nella messa in scena dei racconti, e dunque attraverso una rappresentazione del tutto cinematografica. Sono felice che questo lavoro sia stato accolto in una sezione del Festival di Locarno, Signes of Life, rivolta alle forme narrative inedite e all'innovazione del linguaggio cinematografico.