di Aldo Carpineti
Il Lavoro Interinale vide la luce in Italia alla fine degli anni ’90 con il governo Prodi, ministro Tiziano Treu.
Con la riforma del 2003 (legge Biagi) la denominazione venne cambiata in Lavoro in Somministrazione. Ne sono protagoniste Società che devono dimostrare requisiti di solidità e presenza in diverse sedi. Provvedono assumendo esse stesse i lavoratori ed affittandoli alle aziende utilizzatrici. A loro rimangono perciò tutte le incombenze relative al pagamento della retribuzione e dei contributi e la erogazione della formazione prevista per legge. Il lavoro somministrato è, di regola, a termine. Alla scadenza l’azienda utilizzatrice potrà decidere se cessare il rapporto o confermare il lavoratore nella mansione, trasformandolo in lavoro dipendente senza scadenze.
Chiaro che alla azienda utilizzatrice il lavoratore in somministrazione costa di più di quello con assunzione diretta perché oltre al pagamento delle normali voci, andrà pagato il lucro spettante alla Agenzia di Somministrazione. D’altro canto la azienda utilizzatrice avrà in questo modo la possibilità di provare il dipendente per un congruo periodo.
Dall’altra parte, il lavoratore otterrà un posto di lavoro che altrimenti difficilmente avrebbe avuto, avrà di fatto la possibilità di entrare nel mondo del lavoro e, nella più riduttiva delle ipotesi, potrà in ogni caso farsi un’esperienza utile e significativa, arricchire il proprio curriculum, avere formazione specialistica.
Recentissime normative sulla privacy escludono la possibilità di inviare il curriculum a queste società tramite e. mail e perciò, di norma, il contatto avverrà attraverso la registrazione in apposita modulistica on line.
I lavoratori in somministrazione hanno diritti e doveri molto vicini a quelli dei lavoratori a tempo indeterminato. Anche a fini pensionistici perciò tale forma di lavoro assume pregevoli requisiti. Retribuzione, diritti all’orario di lavoro, ferie, scatti di anzianità, tutele alla conservazione del posto sono paralleli a quelli del lavoratore a posto fisso.
Queste normative, nella sostanza, sono presenti in tutti i paesi industrializzati del mondo occidentale.
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Martedì 21 agosto 2018
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