Alla Corte Scene da un matrimonio di Bergman con la regia di Andreij Konchalovskij

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Genova | al teatro della corte

Alla Corte Scene da un matrimonio di Bergman
con la regia di Andreij Konchalovskij

Uno dei titoli più famosi del regista svedese, arriva sil palco della Corte. Un’indagine sulle fragilità degli esseri umani, sulle loro pulsioni e sulla difficoltà dei rapporti umani. Con Julia Vysotskaya e Federico Vanni

di Francesca Camponero

Scena dello spettacolo
Scena dello spettacolo

Il grande regista russo Andreij Konchalovskij, per la sua seconda regia italiana con il Teatro Stabile di Napoli, ha scelto di rendere omaggio al grande maestro del cinema Ingmar Bergman nel centenario della sua nascita. Lo ha fatto adattando per il palcoscenico "Scene da un matrimonio", uno dei suoi film più noti e celebrati, nonchè vincitore nel 1974 della Palma d’oro a Cannes. Dopo aver debuttato lo scorso anno al Napoli Teatro Festival, lo spettacolo che ha debuttato lo scorso anno al napoli teatro festival, ha come protagonisti Julia Vysotskaya e Federico Vanni è sarà in scena in scena al Teatro della Corte di Genova da domani martedì 24 maggio fino a domenica 19.

Scene da un matrimonio, uno dei titoli più “bergmaniani” del regista svedese, è un’indagine sulle fragilità degli esseri umani, sulle loro pulsioni e sulla difficoltà dei rapporti umani. Lui e lei sono sposati da dieci anni, hanno due figlie e il loro matrimonio sembra trascinarsi senza troppe emozioni sospinto da un affetto che non è più amore. Una dettagliata radiografia della loro vita coniugale apparentemente perfetta, rivela piccole incrinature pronte a causare danni irreparabili. La miccia viene innescata dall’uomo che un giorno confessa alla moglie di essersi innamorato di un’altra donna. Lo fa con quel sottile piacere di vederla umiliata e anche per capire cosa sia disposta a fare per riconquistarlo.

La regia di Konchalovskij ambienta la vicenda nell’Italia degli anni ’70 e si muove come una lente d’ingrandimento che piano piano si avvicina alla coppia. I lati oscuri, le fragilità, le ipocrisie che progressivamente hanno congelato la passione e allontanato marito e moglie, scatenano riflessioni sull’amore, sulla passione, sul dialogo, l’empatia e l’egoismo. Di fondo c’è un’incomunicabilità fra gli esseri umani ma forse ci si può avvicinare alla piena conoscenza di sé attraverso la conoscenza della persona che ci sta accanto.

Orario spettacoli: martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 20.30, giovedì ore 19.30. Domenica ore 16. Info teatronazionalegenova.it

Lunedì 13 maggio 2019

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