di Francesca Camponero
Contro chi fanno la guerra i terroristi? Contro l’Occidente, contro i suoi valori. Gli atti terroristici di matrice islamica sono attuati in nome di una visione della storia dualistica nel senso di due visioni del mondo contrapposte, in nome di valori opposti. Per i terroristi la globalizzazione è pericolosissima perchè potrebbe diventare uno strumento di diffusione di quelli che sono i valori occidentali nei paesi musulmani. Ecco perchè i radicali musulmani credono che sia dovere del buon musulmano annientare questo mondo verso il quale non hanno rivendicazioni né politiche né economiche da fare e, dunque, con cui non vi è trattativa possibile. A questa globalizzazione minacciosa per l’integralismo islamico si contrappone la globalizzazione del terrore che, tra l’altro, viene usata in modo da sfruttare la globalizzazione mediatica: ogni attentato terroristico viene attuato in modo da sovrapporsi a un grande evento mediatico.
Mohamed Merah, era uno di questi terroristi e nel 2012 è stato responsabile di un sanguinoso attentato in cui persero la vita sette persone. Per questo alla fine venne individuato e circondato. La polizia ha cercato di convincerlo ad arrendersi, ma chi "ama la morte più della vita" non può e non deve arrendersi, sarebbe contradditorio e poco dignitoso. E così dopo trentadue estenuanti ore, Merah, sarà ucciso. Ma in queste trentadue ore il giovane mantiene un rapporto telefonico con un agente di polizia incaricato di stanarlo. I due sono entrambi francesi di nuova generazione e musulmani, sono indubbiamente su due lati opposti della barricata, ma quello che li unisce sono le loro certezze. Ambedue sono pronti a lottare fino alla fine per difendere la propria visione del mondo.
Mohamed Kacimi, ha preso questa storia vera per riportarla in una piece teatrale che ha debuttato ieri sera alla Sala Mercato con l'interpretazione di due giovani attori della Scuola del Teatro Nazionale di Genova, Lorenzo Satta e Alessio Zirulia, diretti da Barbara Alesse che ha curato anche la traduzione del testo.
Io amo la morte, come voi amate la vita mette in risalto come sia difficile giudicare. Certo chi uccide innocenti non può essere perdonato, e deve pagare per quanto ha fatto. Questo detta la legge degli uomini, questo detta la legge di Dio. Ma è tutto così semplice? no. Non lo è. Anche un terrorista è un uomo, in questo caso un ragazzo di 23 anni che chiuso e circondato nel suo appartamento, in cui sono state fatte scoppiare le tubature dell'acqua e non c'è più corrente elettrica, ha paura. Ha paura come la hanno avuta le sue vittime, ha paura come tutti, perchè la paura è un sentimento umano. Ed anche un terrorista, che lo si voglia ammettere o meno, è un essere umano.
Bravissimi i due protagonisti che hanno tenuto il pubblico in tensione dall'inizio alla fine con una recitazione fresca, scattante, veloce ed al passo coi tempi richiesti dall'argomentazione. Ottima anche la regia che si è servita solo di un telo di plastica per saparare due persone, due situazioni, due vite, all'apparenza così lontane eppure così vicine.
Da vedere.
Lo spettacolo sarà in scena alla Sala Mercato fino a sabato 18 luglio. Costo del biglietto 10 euro, in vendita online su teatronazionalegenova.it o presso la biglietteria del Teatro Gustavo Modena.
Giovedì 9 luglio 2020
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