di Aldo Carpineti
A fianco di via XX Settembre e non lontano da piazza De Ferrari, eppure così diversa nella struttura e nell'animo. Non dico mica che XX Settembre e De Ferrari non siano belle, anzi sono bellissime... momenti di Genova da ripercorrere ogni volta che sia possibile.
San Vincenzo tuttavia è unica, ha il significato ed è rappresentazione di una certa parte di Genova anche piuttosto cospicua in termini numerici e persino spirituali. O almeno di una certa parte dell'animo genovese, che come ogni animo è variegato e composito, e quindi si identifica in diverse ubicazioni urbanistiche, ma qui trova un punto coincidente con tanto aspetto della propria identità d'insieme.
Una Genova dinamica, che va a piedi, e in tal modo ha possibilità di osservare tutto. Una Genova che cammina, non passeggia, che è indaffarata, che bada a ciò che è utile ed anche abbastanza a portata di mano. La city, bella e splendente, è anche fatta per perdere tempo... ci andiamo spesso non per necessità impellenti ma per prenderci una visione di come stanno le cose in centro. Si cammina più lentamente, perché si ha tempo a disposizione, e tuttavia l'occhiata ai negozi è spesso frettolosa e superficiale, a volte persino distratta. Molte delle cose in vetrina non sono neppure alla portata. In via XX ci può essere qualcosa che piace, vedremo... ci andiamo anche per riempire qualche parte della giornata. Lo sguardo, anche quello dei genovesi, è turistico ed è indagatorio soltanto in termini generali, si posa sulle cose un attimo e poi passa ad altro...
San Vincenzo, invece, la si raggiunge sempre per uno scopo. Il pantofolaio che ha anche scarpe economiche di altro tipo, la friggitoria o il bistrot con i tavolini fuori, le offerte commerciali sulle quali abbiamo già un'idea quasi precisa e sappiamo che lì troveremo l'oggetto corispondente. Decisamente più popolare del centro che è ad un passo, e tuttavia ugualmente nobile perché del popolare ha gli aspetti migliori. Una Genova antica che rimane come plat fond di esperienze e come sentimento comune.
A fianco, la piazza Colombo, che si riempie, quando il tempo lo permette, di tavolini all'aperto serviti dai ristoranti in zona. Dà sensazione di convivialità collettiva; uno a fianco all'altro, anche se si è presenti per un pranzo di lavoro rapidamente essenziale. Un colpo d'occhio gratificante che ha il sapore, anzi i sapori, di primi piatti e pietanze consumati in comune sintonia. E poi via, di nuovo verso diverse faccende cittadine.
Non a caso via San Vincenzo è sempre piena di gente, in genere della gente attiva e utilmente speculativa che rappresenta il senso più vicino a quanto Genova ha di concretamente fattivo. Una Genova numerosa che non si perde in chiacchiere, che bada al sodo, che sa quello che vuole. Ed è, per fortuna, ancora fisionomia intensa e comune a tanti genovesi.
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Giovedì 29 settembre 2022
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