di Maria Grazia Dapuzzo
Care lettrici e lettori di Genova Reteluna desidero augurarvi Buone Feste con quest'articolo dove vi racconto del sogno che ho voluto realizzare in questi ultimi due anni della mia vita.
L'anno scorso, con i risparmi di una vita, mio marito ed io abbiamo acquistato una casa particolare nel Monferrato, costruita circa un secolo fa, da un imprenditore edile romano che lavorava in Torino e che decise di vivere nella campagna con la sua famiglia.
La casa che costruì in muratura continua, realizzata con blocchi di pietra da cantone, ha una rilevanza che la evidenzia dalle cascine del territorio; presenta un'altezza notevole con tre piani fuori terra e uno interrato. I prospetti sono intonacati e le bucature hanno una cornice che le evidenzia con, nella parte alta, una faccina e le foglie che la contornano. Stilisticamente è una villa Liberty.
La villa ha un terreno di pertinenza che comprende un giardino/prato davanti all'entrata e una fascia di terreno sul lato ovest, destinato a orto/frutteto; tutto questo terreno è delimitato da muro di cinta e recinzioni adeguate, che conferiscono sicurezza alla casa.
Appena l'ho vista me ne sono innamorata e, nonostante andassimo a vedere altre case, spesso passavamo a vederla fermandoci fuori del cancello. Quando poi entrammo all'interno della casa con i precedenti proprietari, accadde un fatto particolare perché la casa mi trattenne in un momento che ero sola nel salone; capii che quello era un «segno» e che la casa mi voleva. Voleva che mi prendessi cura di lei.
Il mio «sogno nel cassetto» era quello di creare un'esposizione permanente delle opere artistiche che ho realizzato nella mia vita, sino a oggi e che nella precedente casa, un appartamento in Casale, erano dappertutto accatastate, appese alle pareti, dietro le porte.
Ovviamente tante opere che ho realizzato non le ho più perché fanno parte di collezioni private o pubbliche. Tutte le altre opere adesso sono esposte nella nuova casa, a tutti i piani, compreso lo scalone che io definisco «scenografico» perché è molto ampio e i gradini delle rampe presentano un ottimo rapporto alzata/pedata che non fa percepire la salita. Lo scalone ha il plafond affrescato e due tondi bucolici che lo impreziosiscono.
Inoltre nel piano interrato ci sono due ampi vani destinati uno a cantina e l'altro a «atelier» dove ho sistemato tutti i miei assemblages tridimensionali della serie «Alla conquista del mondo».
All'esterno di Villa MaGraDa sono già presenti, oltre ad alcune mie opere, quelle di miei cari amici artisti come Niccolò Calvi di Bergolo, Vincenzo Lagalla e altre arriveranno con il nuovo anno. All'interno si possono ammirare le opere di Pietro Perrera, Cleme Rava, Albina Dealessi,Nadia Presotto, Alessandra Guenna, Pio Carlo Barola, Romano Scagliotti, Alberto Nobile e Silvio Andrea Boero.
La casa, mio marito ed io, l'abbiamo battezzata «Villa MaGraDa» ed è a tutti gli effetti, un museo d'arte che si trova nella frazione Reali di Rosignano Monferrato.
Auguri di Buone Feste da Villa MaGraDa con alcune foto di opere mie e di miei amici artisti.
(Cliccare sulle foto per ingrandirle).
Venerdì 20 dicembre 2024
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