di Aldo Carpineti
Sta accadendo quel che non avrebbe dovuto; le sinistre non hanno digerito la vittoria della Paita ed ora si organizzano, sindaco Marco Doria in testa, per farle lo sgambetto.
Ma, scusate, il loro candidato non era Cofferati? E Cofferati non è stato battuto? Bene andare fino in fondo se da qualche parte ci sono state delle irregolarità, ma dubitiamo che il risultato possa cambiare con gli esiti di queste indagini.
Ieri auspicavamo che Marco Doria, da questo momento in poi, diventasse sindaco di tutti e si concentrasse un po di più sulle esigenze di illuminata amministrazione che il territorio genovese in questo momento esige.
Invece, tutto il contrario, Doria conferma di essere un sindaco eminentemente politico e non un amministratore della cosa pubblica.
Ripeteremo fino all’inverosimile che il porto, il terzo valico, la gronda, il blue print devono avere in questo momento ogni priorità rispetto alle magagne politiche di ogni tipo. E invece cosa va a succedere? Che il giorno dopo le primarie un gruppetto di politici, sindaco in testa, decidono di vendere cara la pelle.
Queste querelles interne alla nostra (sgangherata) sinistra non possono che presentarci male agli occhi dell’Europa e di Juncker in particolare, il quale potrebbe anche decidere di non farne niente di tutto quell’impegno che aveva deciso di dedicarci, perché ci comportiamo come i polli di Renzo piuttosto che ringraziare e metterci a lavorare.
Se questo atteggiamento dovesse finire per danneggiarci, sotto il profilo del disamoramento della Ue alle vicende del nostro porto, sarebbe una sconfitta davvero bruciante.
Doria, non è il caso di tornare sui tuoi passi e metterti finalmente a fare il sindaco?
Martedì 13 gennaio 2015
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