di Francesca Camponero
Prosegue la Stagione Sinfonica 2018–2019 del Carlo Felice con il Concerto di Primavera che è in programma venerdì 15 marzo alla ore 20,30. Una serata che ritrova sul podio Andrea Battistoni, diventato oramai una star, applaudito dal pubblico genovese e non solo per il suo talento riconosciutogli da anni che lo fa considerare uno dei più talentuosi e coinvolgenti tra i giovani direttori del panorama internazionale.
Battistoni è da oramai sei anni Direttore Principale del Teatro Carlo Felice e parallelamente inizia anche il suo sodalizio artistico con la Tokyo Philharmonic Orchestra, che lo nominerà pochi mesi dopo Principal Guest Conductor.
Il concerto di venerdì prevede in apertura una prima esecuzione assoluta,“Imitation” per violoncello e orchestra, commissionata dal Teatro Carlo Felice ad Alessandro Salandrini, percussionista dell’Orchestra del Teatro, questa volta nel ruolo di compositore. Seguiranno le Variazioni su un tema rococò per violoncello e orchestra op. 33 del compositore russo del tardo romanticismo Pëtr Il’ič Č ajkovskij. Solista al violoncello, Erica Piccotti, che, ancora giovanissima, vanta già un curriculum ricco di importanti concorsi nazionali e internazionali vinti e di esibizioni nei festival più prestigiosi accanto a musicisti e direttori di grande prestigio.
Il debutto di Erica è avvenuto in occasione del Concerto di Natale 2012 che si è tenuto alla Camera dei Deputati in diretta su RAI5 nel quale ha suonato in duo con Mario Brunello per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. L’8 marzo 2013 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le ha conferito l’attestato d’Onore “Alfiere della Repubblica” per eccezionali risultati in campo musicale ottenuti in giovanissima età. Suona un violoncello Ruggeri (Cremona 1692) gentilmente concesso dalla Fondazione Micheli di Milano.
Nella seconda parte del concerto potremo ascoltare la commovente Pavane pour une infante défunte di Maurice Ravel e, in chiusura, El amor brujo ( L'amore stregone) di Manuel De Falla, balletto in un atto di ambientazione andalusa, che venne rappresentato per la prima volta al Teatro de Lara di Madrid il 15 aprile 1915 sotto la direzione di Joaquin Turina e con la coreografia di Pastore Imperio, una danzatrice e cantante gitana, che aveva chiesto a Falla di comporre per lei soltanto una danza e una canzone.
Il musicista invece pensò bene di dedicarle un intero balletto, che inizialmente non incontrò molto favore. Falla rimise le mani sulla parte strumentale e allargò l'organico orchestrale, che nella versione definitiva comprende due flauti con l'ottavino, l'oboe, il corno inglese, due clarinetti, un fagotto, due corni, due trombe, timpani, pianoforte e archi. In questa nuova veste El Amor brujo fu ripresentato al teatro Trianon Lyrique di Parigi il 22 maggio 1925 nella coreografia di Antonia Mercè, soprannominata l'Argentina. Il successo questa volta fu unanime e divenne ancora più caloroso quando la partitura fu eseguita nella versione concertistica, con o senza la partecipazione della voce che commenta liricamente alcuni momenti della vicenda. Sul palco del Carlo Felice non ci sarà danza, ma si ascolteranno con piacere solo le note di De Fallauna ispirate alle leggende del mondo gitano.
Prima del concerto, alle ore 19.30, presso la Sala Paganini, in collaborazione con l’Associazione Teatro Carlo Felice, Andrea Battistoni terrà una breve conferenza introduttiva al concerto riservata a tutti i possessori di biglietto o di abbonamento.
Mercoledì 13 marzo 2019
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