di Aldo Carpineti
Nel luglio scorso ero a Moneglia, ospite di parenti generosi. Tutte le mattine, verso le 6.30, facevo colazione ad un bar non centralissimo, l'unico aperto a quell'ora.
In una di quelle occasioni, mi trovavo seduto ad un tavolino esterno al bar, e prendevo un cappuccino ed una brioche con la marmellata. All'interno, al banco c'erano due operai che a loro volta facevano colazione e che di lì a poco sarebbero andati a lavorare per le vie di Moneglia.
Ad un tratto sopraggiunse e si fermò di fronte al bar un'auto di media cilindrata. Ne uscì un signore elegante, giacca e cravatta, camicia bianca, la cui fisionomia mi era conosciuta per averlo notato a Genova.
Il signore elegante entrò nel bar e vi restò una decina di minuti, assieme alla proprietaria e ai due operai che presumibilmente attendevano l'orario di inizio del loro lavoro.
Poi il signore elegante uscì, si diresse difilato alla sua auto e ripartì immediatamente.
Io raccolsi la tazzina del mio cappuccino e la riportai alla barista che mi ringraziò. Mentre svolgevo questa elementare funzione, uno dei due operai, notando che sono un po claudicante, si rivolse all'altro e gli disse: Vedi, se vuoi metterti contro l'Ordine Costituito, si può fare... zoppicando...
Ho rivisto lo stesso signore elegante una mattina di queste, a Genova, ancora mentre facevo colazione ai tavolini di un caffè di Circonvallazione a Monte (eh sì, vado matto per cappuccino e brioche). Entrato nel locale, vi è rimasto anche questa volta una decina di minuti, poi è uscito, mi ha dato una lunga occhiata, e si è allontanato. Ho raccontato lì per lì questo fatto ad un altro avventore, seduto poco lontano da me. Ma mi ha prestato scarsa attenzione, giustamente era poco interessato...
Giovedì 11 novembre 2021
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