di Chiara Boi
Bisogna cercare di ricostruire partendo dal sociale e dal welfare. Sembrerebbero i soliti slogan di un sindacato che da anni si batte per difendere i diritti fondamentali dei lavoratori. Ma così non è. Carla Cantone, segretario nazionale pensionati della Cgil, nel suo intervento, ha ribadito che è un dovere imprescindibile, per un sindacato rappresentativo ed importante come la Cgil, difendere la qualità e la dignità del lavoro, non tanto per motivi ideologici, quanto per permettere la crescita. Non deve essere un tabù parlare di patrimoniale (un’imposta sulle grandi ricchezze) perché «I sacrifici debbono farli tutti» ha proseguito Cantone. Negli ultimi quattro anni dei sedici miliardi tolti ai pensionati nulla è stato reinvestito in politiche del lavoro giovanile. «Il ricatto è lo strumento della precarietà, mentre per un paese che si vuole fare rispettare in Europa, lo sviluppo è la sua garanzia». Con queste parole il segretario ha passato il testimone a Susanna Camusso. Solidarietà agli operai in sciopero all' Ansaldo di Genova e dure critiche alla riforma della scuola in discussione in Parlamento sono stati i primi punti dell’intervento del segretario nazionale della Cgil. Il discorso è proseguito sul tema delle pensioni. «Compito del sindacato è quello di rimettere in discussione la legge Fornero» più volte ribadito in queste giornate. Ridurre la disoccupazione è stato un altro tema forte: «Senza lavoro» ha sottolineato Camusso, «Il nostro paese non esce dai guai. Qualcuno ha detto siamo tutti sulla stessa barca, imprenditori ed operai, mi sembra, invece, che noi fossimo nella stiva e gli altri fossero sul ponte». In conclusione, c’è stato un appello verso i sindacati Cisl e Uil per «Rideterminare il passo» con proposte unitarie, con piattaforme comuni per la richiesta del rinnovo dei contratti nazionali in scadenza. Una maggiore unità del mondo del lavoro è da porsi come obiettivo per il cambiamento.
Venerdì 29 maggio 2015
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