di Maria Grazia Dapuzzo
Cari lettori di Genova Reteluna vorrei farvi conoscere Casale Monferrato, città nella quale abito dal 1979, attraverso un mio libro dal titolo «Casale Monferrato, l'antica città romana di Vardacate» edito da Alinea Editrice Firenze nel maggio 2003.
Decido pertanto di affrontare questo viaggio, insieme con voi, partendo dal decimo capitolo ovvero dall'analisi architettonica degli assi urbani (cardo e decumano) di via Roma-via Lanza e via Saffi-via Duomo. Vi chiederete perchè proprio dal decimo capitolo, semplicemente perchè desidero farvi entrare direttamente nelle vie principali e raccontarvi degli edifici che ne costituiscono il tessuto urbano.
Casale Monferrato è una città ricca di storia e di avvenimenti che si sono susseguiti e avvicendati creando ciò che ora si presenta ai nostri occhi.
Come nella maggiore parte dei centri storici anche a Casale è avvenuto un lentissimo processo di sovrapposizione, modificazione e reinterpretazione di tipi e tessuti edilizi.
È questo il motivo per cui, ogni qualvolta si deve intervenire sul tessuto urbano della città, è necessario conoscerlo in tutti i suoi molteplici sviluppi, attraverso l'individuazione dei tipi edilizi che rappresentano il grado minimo dell'unità urbana.
Sono concorde con quanto ha scritto Rinaldo Semino, nell'introduzione a: «Formazione ed evoluzione dei tessuti edilizi dall'alto medioevo ad oggi», e cioè che: - «...il grado edilizio rappresenta l'elemento da cui partire, rappresentando esso il grado minimo della unità urbana e il tramite necessario verso la dimensione di intervento al singolo edificio». /1/
È quindi una conseguenza naturale l'analisi edilizio-architettonica degli assi urbani: via Roma-via Lanza, via Saffi-via Duomo, corrispondenti al cardo e decumano di Vardacate (Casale Monferrato).
In questa analisi architettonica non poteva essere esclusa piazza Mazzini. «Posta all'incrocio dei due assi viari principali della città» /2/, è stata da sempre il cuore della vita sociale, dapprima dell'antica città romana di Vardacate, poi di Casale Monferrato.
Al tempo dei romani, come foro, era il luogo della vita della città, il centro direttivo della società romana.
Più tardi in epoca medievale continuò ad essere il centro della vita politica e commerciale.
Dice P. Scarzella: - «La piazza costituiva, sin dal medioevo, un importante e centrale nodo della rete viaria cittadina». /3/
Ed ancora: - «Le quattro vie e la piazza costituivano, rispettivamente, centro ed assi principali della zona commerciale cittadina. Tale zona era formata in prevalenza, come lo è tuttora, da un tessuto di antichissimo impianto medioevale a piccoli lotti allungati e densamente costruiti. Si tratta del caratteristico tessuto così detto (commerciale) che si può riscontrare analogo in quasi tutte le città padane». /4/
Se osserviamo le mappe catastali del 1838-40 e del 1893 con aggiornamenti del 1900-1911, già utilizzate per la ricerca dei sistemi di allineamento, constatiamo come nell'arco di mezzo secolo Piazza Mazzini abbia assunto una connotazione del tutto diversa da quella medievale.
Viene demolita la chiesa di Santa Maria di Piazza e successivamente nel 1840 vengono espropriate e abbattute le case rimaste nell'isolato.
Quest'ultimo è sostituito da: - «un nuovo edificio regolare ed unitario più piccolo dell'isolato precedente». /5/
La piazza si amplia, ma in questa operazione si scoprono i prospetti degli edifici che precedentemente affacciavano sulle vie corrispondenti, delimitanti il precedente isolato.
A sinistra del nuovo edificio costruito: - «... viene realizzato per iniziativa municipale un nuovo edificio porticato... destinato ad alloggi e negozi di affitto». /6/
L'intenzione fu senz'altro quella di ricreare una sorta di continuità, fra i prospetti prospicienti la piazza, con la realizzazione di un porticato continuo.
Tuttavia il prospetto a destra dell'edificio neoclassico non è stato interessato da questo tipo di intervento per cui l'attento osservatore può leggere chiaramente i limiti fisici della precedente piazza medievale.
Secondo P. Scarzella l'attuale Piazza Mazzini è: - «...il prodotto di una serie di riplasmazioni avvenute in tempi diversi, ma tra loro coordinate con notevole capacità e continuità di operato da parte dell'Autorità Municipale Casalese». /7/
Parallelamente il processo di ristrutturazione e di rinnovamento si estende dalla piazza alle vie per opera dei privati.
Si tratta di interventi poco incisivi: - «...le grosse strutture edilizie e distributive del tessuto commerciale restano quelle dell'antico impianto. Vengono ristrutturate le facciate secondo il gusto neoclassico e si sovralzano i corpi di qualche piano». /8/
Questi interventi a carattere autonomo, indirettamente, sono controllati dall'Autorità Municipale attraverso la revisione dei progetti attuata dall'Ufficio d'Arte e dalla Commissione Municipale di Igiene e di Ornato.
A quest'articolo, che vuole essere una premessa iniziale, seguiranno altri articoli con descritte le tipologie architettoniche degli assi urbani, cardo e decumano dell'antica Vardacate, nonchè di piazza Mazzini che ne era il foro romano.
Note.
/1/ «Studi sui processi formativi dell'edilizia genovese» - Maria Giovanna Figoli, Rinaldo Semino - Compagnia dei librai, Genova 1992
/2/ Sull'aggregazione urbana di Casale - A. Cavallari-Murat, O. Bastianini Berta, S. Coppo, P. Scarzella - Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, Città di Casale Monferrato - 1970
/3/ ibidem nota 2, pag. 98
/4/ ibidem nota 3
/5/ ibidem nota 2, pag. 104
/6/ ibidem nota 5
/7/ ibidem nota 2, pag. 95
/8/ ibidem nota 2, pag. 106
Mercoledì 2 giugno 2021
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