di Aldo Carpineti
Sembra Eataly, ma è più piccola e la si potrebbe aprire anche in un piccolo centro o in una periferia popolosa. La formula della risto-bottega è quella degli antichi cibi cotti, le botteghe di salumi, formaggi e altri alimentari che, per rendersi innovative, allestiscono qualche tavolo e si trasformano in ristoranti inimitabili ed esclusivi.
L’unicità della risto-bottega è proprio questa: unire la vendita di prodotti tipici del territorio - sfruttando i vantaggi della filiera corta con i piccoli produttori locali - alla ristorazione, assistita o come semplice consumo sul posto. Il risto-shop gourmet sta vivendo una vera e propria espansione e, negli ultimi mesi, i pionieri del settore hanno iniziato ad espandersi anche in franchising. Contrariamente a quanto si può pensare, aprire una risto-bottega non richiede un investimento eccessivo e, sfruttando bene gli spazi con soluzioni innovative e razionali, è possibile aprire in locali di medie dimensioni.
A seconda della regione in cui si sceglie di avviare e del mercato locale di riferimento è possibile specializzarsi nella vendita e nella somministrazione di prodotti locali, di prodotti tipici di una regione lontana (magari quella di cui è originario il titolare) o puntare su una vasta gamma di prodotti certificati e di alta qualità provenienti da tutta la penisola. Le soluzioni sono tante, almeno quante sono le specialità della tradizione enogastronomica più ricca e antica del mondo.
Domenica 25 ottobre 2015
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