di Aldo Carpineti
Il cambiamento, il divenire, come si diceva una volta; ancor più le trasformazioni, secondo quella che è l’attualità di oggi, rappresentano la dimensione stessa del nostro vivere che dalla immobilità non potrebbe trarre senso. L’alternarsi del bene e del male è ciò che dà impulso alla vicenda umana, l’istinto al miglioramento è giustificazione di ogni nostro atto. A tutto ciò sembra fare riferimento Ivan Cuvato, quando muove la propria ispirazione verso motivazioni che partendo dal proprio io complesso arrivano all’ancor maggiore complessità del collettivo e del sociale.
Una ispirazione benefica, oseremmo dire, verso il mondo, il proprio contributo che scaturisce dal miglioramento personale ed è capace di trasformare poi l’altro da sé in una partecipazione che è coinvolgimento tanto materiale quanto emotivo.
Era di accelerazioni spinte all’inverosimile la nostra. Probabilmente non ci sarà più dato di posare per trascorrere momenti meditativi troppo lunghi. La realtà ci suggerirà continuamente nuove interpretazioni di noi stessi e delle cose e chi saprà vivere nella consapevolezza e nell’equilibrio tra i flutti e i turbini avrà le chiavi per conservare un certo benessere, o almeno per non soffrire troppo il non fermarsi mai.
L’universo intero, non soltanto noi, ha preso questa strada. Correre e scapicollarci è nostro destino quotidiano ma anche regola ormai che appartiene alla Natura. In questa condizione le certezze diventano effimere, le sicurezze traguardi destinati a cadere di fronte al nuovo proporsi di precarietà non necessariamente negative, anzi spesso migliorative, ma sempre nuovamente passeggere. Il temporaneo pare l’unica certezza, il dedicare ad esso il proprio impegno e le proprie forze sembra l’unica soluzione praticabile.
In questo contesto, difficile è conservare profondità, si tende a vivere tutto in maniera superficiale proprio perché transitante, eppure trovare motivazione nel mutare può essere scelta la più profonda fra tutte. Proprio perché risponde a leggi naturali ed a leggi umane.
Trasportare queste sensazioni su tela, modificarle in scultura, interporle in poesia, raccontarle in prosa può essere la nuova Arte. Che è tale in quanto guarda al futuro nella prospettiva del miglioramento, nello sforzo di fare la propria parte che nasce dall’interiore vicenda personale e si fa grande e gigantesca nella vicenda universale. Pure se il contributo è minimo, pure se il risultato è parzialissimo.
Contribuire al mondo di due minuti oltre può essere la ragione di quel che viviamo oggi, l’Arte di Cuvato mi comporta questa emotività e questo significato. Ed anche trova rispondenza in quello che mi pare essere il mio mondo, nelle proporzioni che è doveroso rispettare e riconoscere, per non diventare presuntuoso alla massima potenza. Voglio dire che l’inserirmi con modalità ed intenzioni possibilmente migliorative è anche la finalità che do alla mia esistenza. E il sentirmi e propormi in un atteggiamento mentale e pratico di informalità diffusa incarna quanto in misura ancor maggiore mi fa avvertire la vicinanza a Cuvato.
Tutto ciò, in primo luogo, sento di traslare nell’ambito delle problematiche del mondo del lavoro, ieri come oggi legate a doppio filo con la realtà sociale che si vive, ma soprattutto in tempi di pandemia che propongono esigenze di soluzioni immediate e non sempre facilmente praticabili. E anche sotto questo profilo la continua modifica del presente non può sfuggire ai motivi che si sono evidenziati come caratteristici dei nostri tempi: l’organizzazione del lavoro progressivamente diventa un fatto difficilmente regolamentabile in termini generali, e sempre più legato alle esigenze individuali. Per paradosso questa pare la soluzione collettiva: dare voce alle esigenze ed alle aspettative personali.
E tutto ciò trova riflesso nelle condizioni di vita di ognuno: massimamente nella scelta della abitazione, un tempo comoda se rispondente al criterio della vicinanza col posto di lavoro, oggi più marcatamente indirizzata a risolvere i problemi della contemporanea convivenza di tutta la famiglia 24 ore su 24 in casa, con soluzioni preferite in termini di vivibilità, di ampi spazi domestici, di ubicazione in luoghi piacevoli.
Il mondo, come si vede, cambia. E cambia molto. Le trasformazioni, come ogni altra cosa hanno nessi fra loro imprescindibili anche se non sempre facilmente riconoscibili. L’Arte può essere il comune denominatore di essi. Interpretare le leggi del mondo e darne significato e valore.
Venerdì 9 luglio 2021
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