di Aldo Carpineti
Venere Metropolitana
In assoluta anteprima La Venere Metropolitana è o non è un'opera immortale?
Un opera senza freni nella quale non si segue alcuna logica in generale ed alcuna logica di buonsenso, tutta di pancia e cuore o se si preferisce di cuore e pancia: è un immagine ricca di persone e oggetti. La foto nella quale a persone e oggetti sono stati attribuiti valori altissimi che hanno reso possibili i passaggi critici della nostra infanzia. La Venere li ri-propone in un'ottica di ricerca della felicità che riparte dalle persone e dalle cose legate ai valori persi dei nostri anni verdi. La Venere metropolitana (nell’anima Adolfino ) compone il suo quadro (l’inquadratura ) e ci conduce, fin dal primo sguardo, nella direzione di un cammino proiettato al futuro, ma con uno sguardo importante al passato e ripropone, come lettura moderna dei valori, proprio quelli contenuti nelle cose amate e negli affetti più cari. Sono così avanti che guardando indietro vedo il futuro. Frase chiave di Adolfo Favilla. Nella... fotografia la persona che prende la mano di Venere, invitandola ad uscire dalla conchiglia, non è un vero bodyguard addetto alla sicurezza, bensì un Principe, un amico di cui Adolfino si fida, nell’atto di compiere un gesto nobile, di cortesia, quasi a voler dire: Venere, su incarico di Adolfino sono fiero di poterla accompagnare. Benvenuta, finalmente, sono anni che attendiamo indicazioni chiare sulla ricerca della felicità, finalmente Venere le ha portate e oggi le consegna ai bambini, che sono lì a giocare, la Venere sembra indicare di uscire dalle paure (il quadro dietro le spalle, l’Urlo di Munch) e di imparare ad avere fiducia in se stessi e nella giustizia ( vedi quadro dietro della giustizia bendata ). Di non perdere il valore dei giochi e del gioco e allo stesso tempo, di non prendere troppo le cose sul serio (vedi nell’inquadratura il quadro della Monna Lisa di S. Daly) tutte (opere riprodotte dal grande Maestro carrista Enrico Vannucci, Figlio del grande carrista, artista e pittore... Maestro Carlo Vannucci detto Bocco e fratello del grande Maestro carrista Roberto Vannucci ). Oggi Venere sembra dirci, con il suo sguardo fiero e altezzoso, instancabile, cos'è quindi la felicità? Le risposte sono nelle immagini, sono nella ricerca da fare dentro la nostra anima, ogni giorno della nostra esistenza, ed in questo sta la risposta magica al mistero della vita. E con fierezza sembra dire: viviamola tutta e prendiamocela, perchè è nostra, ci appartiene. La Venere è una pazzia, una ricollocazione di immagini fantastica, è la possibilità per ognuno di noi di rappresentare il proprio luogo onirico con le proprie immagini. Il vero, ed unico messaggio è proprio questo: quello di creare dentro le nostre strutture, fin troppo strutturate, un'idea di libertà che nasce dalla ricomposizione delle cose che ci hanno reso felici e ci hanno fatto sognare, demonizzando le infelicità e le paure che ci ossessionano e ci impediscono di superare la mediocrità quotidiana tenendo presente che l' amore è l'Unica limitazione della libertà che ci rende più liberi.
Riccardo Tacchi Versione definitiva approvata e corretta da Isabella Piaceri
Lunedì 3 agosto 2015
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