Come ne venimmo fuori, un monologo satirico di Sabina Guzzanti, Archivolto

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Genova | venerdì 29 e sabato 30/1

Come ne venimmo fuori, un monologo
satirico di Sabina Guzzanti, Archivolto

Un futuro finalmente armonico e civile dove il denaro è un mezzo

di Aldo Carpineti

Sabina Guzzanti
Sabina Guzzanti

COMUNICATO STAMPA

Teatro dell’Archivolto | Piazza G. Modena 3, Genova 

venerdì 29 sabato 30 gennaio 2016

sala Gustavo Modena ore 21

Sabina Guzzanti

Come ne venimmo fuori

(proiezioni dal futuro)

di e con Sabina Guzzanti

regia Giorgio Gallione

musiche Paolo Silvestri – luci Aldo Mantovani

scenografia Guido Fiorato – abito di scena Minimal To

produzione Secol Suberbo e Sciocco Produzioni

in collaborazione con Fondazione Sipario Toscana onlus

Venerdì 29 e sabato 30 gennaio 2016 alle ore 21 Sabina Guzzanti torna sul palco del Teatro dell’Archivolto con un nuovo monologo satirico, Come ne venimmo fuori (proiezioni dal futuro), scritto e interpretato da lei stessa e affidato alla regia di Giorgio Gallione, musiche di Paolo Silvestri, scenografia di Guido Fiorato e abito di scena di Minimal To.

Nato da approfondite ricerche sul sistema economico post- capitalista o neoliberista su cui l’autrice sta lavorando già da qualche anno, lo spettacolo affronta questioni complesse e riflessioni importanti attraverso la comicità e la satira, mettendo il pubblico nella condizione di divertirsi e capire qualcosa in più.

Il tempo in cui si svolge Come ne venimmo fuori è immaginifico: un futuro finalmente armonico e civile, dove il denaro è tornato ad essere semplicemente un mezzo e non più un fine. Un mondo fantastico, dove, perché non si perda la memoria e si scongiuri il pericolo di ripetersi, ogni anno si tiene un discorso celebrativo sulla fine del periodo storico, tristissimo e feroce, noto come il secolo di merda - ovvero gli anni che vanno dal 1990 al 2041, praticamente il nostro tempo presente...

La protagonista, SabnaQƒ2, affronta il discorso celebrativo analizzando le ragioni che avevano spinto gli uomini e le donne dell’epoca a cadere tanto in basso: frustrazione, ignoranza, miseria, compensate da ore e ore trascorse a litigare su facebook e a guardare programmi demenziali, incapaci di reagire alle innumerevoli angherie a cui venivano continuamente sottoposti. Una ricerca storica accurata che esamina la televisione dell’epoca, i suoi leader, le convinzioni economiche e politiche, i passaggi storici nodali e che ci restituisce una imperdibile conferenza spettacolo sull’attualità politica e sociale, anche attraverso l’interpretazione di una galleria di personaggi contemporanei … consentendo agli spettatori di farsi belle risate, salutari e liberatorie!

Sabato 23 gennaio 2016

© Riproduzione riservata

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