Conferenza sull'idea di giustizia dal pensiero classico a ebraismo e cristianesimo

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massimo cacciari al teatro municipale a casale monferrato

Conferenza sull'idea di giustizia dal pensiero
classico a ebraismo e cristianesimo

Incontro al Municipale fra Massimo Cacciari e Michele Rosboch

di Maria Grazia Dapuzzo

Interno del Teatro Municipale di Casale Monferrato
Interno del Teatro Municipale di Casale Monferrato

Nel pomeriggio di domenica 31 ottobre, presso il Teatro Municipale di Casale Monferrato, si è tenuta la conferenza su «L'idea di giustizia dal pensiero classico a ebraismo e cristianesimo».

Al tavolo Michele Rosboch e Massimo Cacciari con Claudia De Benedetti mediatrice dell'incontro
Al tavolo Michele Rosboch e Massimo Cacciari con Claudia De Benedetti mediatrice dell'incontro

La conferenza, con la partecipazione di Massimo Cacciari filosofo, accademico, saggista, politico italiano, ex sindaco di Venezia e Michele Rosboch professore di Storia del diritto all'Università degli Studi di Torino, è stata presieduta da Elio Carmi Presidente della Comunità Ebraica di Casale Monferrato, con presente il sindaco della città Federico Riboldi e Claudia De Benedetti, Direttore dei Musei Ebraici di Casale e moderatrice dell'incontro.

La conferenza precedentemente inserita nel calendario delle attività culturali di ottobre 2020 in Sinagoga è stata poi spostata di un anno a causa Covid.

Massimo Cacciari è considerato uno dei più autorevoli filosofi teoretici contemporanei; la sua ricerca teoretica si concentra nel «trittico» Dell'Inizio (Milano 1990), Della cosa ultima (Milano 2004) e Labirinto filosofico (Milano 2014).

Michele Rosboch professore associato, oggi è titolare di Storia del diritto italiano ed europeo presso il Dipartimento di Giurisprudenza di Torino (sede di Torino); tiene anche i corsi di Diritto comune e Storia delle dottrine politiche nella sede di Cuneo.

Dopo le presentazioni di rito, inizia Rosboch rifacendosi al libro «Elogio del diritto» di Cacciari e Irti, edito nel 2019, dove è esaminato lo scontro fra Dike e Nomos; sarà forse Dike, la Giustizia, figlia degli Dei, costretta, alla fine del suo destino, a coincidere con Nomos, il Diritto posto dalla volontà umana uscita da una guerra vittoriosa?

La Giustizia apparirebbe allora come un fatto, indisgiungibile dal fatto del potere e delle sue leggi.

Oppure Dike fa segno, indica qualcosa che trascende i fatti, e che tuttavia deve implicarsi con i fatti del potere e delle leggi?

Conferenza con la partecipazione di Massimo Cacciari e Michele Rosboch
Conferenza con la partecipazione di Massimo Cacciari e Michele Rosboch

Questa è l'interrogazione eterna della nostra civiltà che Rosboch passa idealmente a Cacciari con la frase «Ius est ars boni et aequi» (Il diritto è l'arte di ciò che è buono ed equo) [Celso, II secolo d. C.].

Cacciari prende la parola ricordando come il suo saggio sia stato scritto partendo a sua volta da un altro saggio del grande filosofo Werner Jaeger, operante dopo la seconda guerra mondiale.

Teatro Municipale di Casale Monferrato
Teatro Municipale di Casale Monferrato

Il parallelo è posto fra i potenti attuali e i classici (riferimento a Creonte di Tebe): può Dike (Giustizia) piegarsi alla volontà di Nomos (Diritto), voluto dal Creonte di turno?

Massima attenzione e silenzio nel teatro pieno nel parterre e nei palchi; alla fine del dibattito diversi gli interventi ai quali Rosboch e Cacciari hanno risposto.

Singolare fra le domande quella di una signora che, nella bulimia odierna di leggi, spesso contraddittorie, auspicava un ritorno alla Legge delle Tavole, ai Dieci Comandamenti; non dimentichiamo che il titolo della conferenza riportava l'idea di giustizia dal pensiero classico al giudaismo e al cristianesimo.

Cacciari a questa domanda rifiuta il ritorno ai Dieci Comandamenti, all'idea di un Dio unico e onnipotente anche se poi ritorna al messaggio di Gesù dove questi diceva «sta scritto nelle leggi... ma io vi dico», sottolineando in quel «ma» la potenza di un'idea di per sé rivoluzionaria, che travalica le leggi.

Ancor più singolare l'elogio al «ricordo» e al «perdono», fatto da Cacciari alla fine del suo intervento.

Nel primo caso Cacciari interviene affermando che un essere umano non può continuare a ricordare il passato e comportarsi di conseguenza: solo a una macchina (computer) si può chiedere di ricordare.

Sul perdono la posizione di Cacciari è netta: bisogna saper perdonare, perdonare anche chi ha commesso delle scelte scellerate. Una posizione che fa pensare a una scelta di pensiero del filosofo vicina alla religione cristiana.

Personalmente non so quanti dei presenti fossero d'accordo con questa posizione, specie in una piazza come Casale Monferrato dove è ancora caldo il ricordo delle morti per Eternit (si sta celebrando a Novara in questi giorni in processo Eternit bis).

Martedì 2 novembre 2021

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