di Aldo Carpineti
Premesso che fare la corte alle donne deve considerarsi un fatto positivo perché, in mancanza, assisteremmo ad un calo demografico senza precedenti, l’argomento dovrebbe essere analizzato sotto diversi punti di vista.
Ho più volte ripetuto su queste pagine che, personalmente, nella mia pur scarsa carriera di seduttore, ho incontrato donne che si sono offese perché ho fatto loro la corte e donne che si sono offese perché non gliel’ho fatta. Ma qui si vuol parlare di altro argomento, di una conoscenza occasionale, di un incontro dovuto al caso ed alla circostanza, che pure, però, mette nelle condizioni di passare ore assieme, in un modo o in un altro, anche gradevolmente, nelle ipotesi più felici con possibilità di successivi sviluppi.
Un incontro in treno, ecco l'oggetto delle nostre futili considerazioni di oggi.
Credo che la migliore scelta, come in tante circostanze, sia quella di affidarsi all’estro del momento. Osare nella vita è sempre necessario altrimenti si resterebbe tutti al palo di partenza. Ma nel nostro specifico argomento, tanto dipende anche da come ti senti in quel momento. Ti senti spontaneo? Ti senti spiritoso senza esagerare? Allora vai tranquillo, alla peggio avrai scambiato due battute, ma non ne uscirai sconfitto.
Sei invece in un momento no? Qualche difficoltà? Qualche paturnia avviluppa e appesantisce anche temporaneamente il tuo modo di fare? Meglio lasciar perdere. La leggerezza in questi casi è un requisito irrinunciabile, almeno nelle prime battute. Difficilmente avrai successo se pretenderai di introdurre una conversazione con una sconosciuta attaccando con argomentazioni relative al governo ed alla sua politica.
Non perché le donne non vogliano occuparsi di argomenti seri, anzi è vero il contrario, ma perché il discorso deve dare opportunità, se lo si vuole, di staccare con una battuta, e non a muso duro. La via di fuga deve essere assicurata, nei primi scambi, come nei successivi rifugi in pause necessarie, dalle quali si possa poi uscire agevolmente per tornare alla conversazione.
Ecco, il requisito della agilità mi pare il più adatto ad un inizio vincente. Proprio perché lascia spazio ad ogni forma di prosecuzione. Poi andremo su toni più seri, c’è sempre tempo…
Ovviamente va valutato anche il soggetto che ti trovi davanti e, anche senza far ricorso ad ispirazioni lombrosiane, il suo aspetto ti può ispirare in un modo o nell’altro. L’età, i modi, tutto ciò che di lei comunica ancor prima di parlare può avere un suo peso sull’incipit della relazione.
E poi si potrà spaziare su interessi comuni, ed anche su eventuali conoscenze comuni. Scoprire che si conoscono le stesse persone stupisce ed avvicina, rende partecipi dello stesso mondo. Alla fine, un episodio? forse, ma se la persona desta qualche interesse, c'è sempre modo di lasciarsi reciprocamente tracce per ritrovarsi.
Ho detto anche troppo; a proposito, oltre tutto di un argomento sul quale ho scarse conoscenze e qualità. Ad ognuno valutare come ritiene più opportuno queste mie personalissime impressioni. E poi, ovviamente, comportarsi come meglio crede: su questi temi, per fortuna, non siamo ancora vincolati da nessuno schema giuridico.
Martedì 16 giugno 2020
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