di Aldo Carpineti
Ci sono persone che hanno grandi sicurezze, a questo mondo. Beate loro! Hanno la possibilità di comportarsi sempre coerentemente con queste e, di conseguenza, vivono con la coscienza in pace.
Ma queste persone probabilmente sbagliano quando pretendono di trasferire le loro sicurezze agli altri, a maggior ragione a quelli che non ne hanno.
Non c’è niente di più salutare al mondo, infatti, della ricerca, della attenzione alle mille angolazioni e connessioni che la realtà offre, e della convinzione, in definitiva, che le sicurezze sono falsi idoli.
Oggi ancor più di quanto sia mai stato ogni giudizio pare salutare soltanto quando tenga presente il principio della relatività che un certo Einstein, non uno stupido, tradusse anche in formule matematiche. Oggi ancor più di ieri la realtà è diventata non più unitarietà, ma connessione. L’internazionalizzazione della vita, la globalizzazione, l’informatica hanno lavorato in tal senso; a prescindere dal fatto che tal senso possa essere un bene o un male.
La valutazione delle cose, di conseguenza, non può non tener conto di un mondo di variabili e di componenti. Pirandello già ai suoi tempi aveva visto giusto ed ora possiamo dire che il mondo sia più pirandelliano che mai. Così è se vi pare: una frase che illumina su un modo di pensare, che è poi una scelta di vita.
Le rapide trasformazioni della realtà, destinate a diventare sempre più rapide non fanno che confermare questo atteggiamento mentale che, paradossalmente ma coerentemente arriva a dubitare persino di se stesso.
Chi è senza peccato scagli la prima pietra, diceva molto saggiamente Gesù Cristo, noi, senza avere la pretesa di volerci avvicinare alla statura del Salvatore, aggiungeremmo: chi è sicuro di qualcosa scagli la prima pietra. Difficilmente questa pietra andrebbe a segno
Venerdì 13 marzo 2015
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