di Aldo Carpineti
Sono per la scuola e per la sanità pubbliche come servizi indispensabili ed imprescindibili. Perciò stesso mi trovo d'accordo nella considerazione che l'insegnamento scolastico dovrebbe avere maggiore attenzione al collettivo: e ciò attraverso l'incentivazione allo studio di gruppo, ai laboratori, alla collaborazione nel raggiungimento degli obbiettivi. In una parola, attraverso una didattica che incentivi lo stare ed il lavorare insieme. Da questa impostazione non mancherebbero di emergere, come giusto, i leader ed i trascinatori: avrebbero però una validazione ed un accreditamento che viene dalla base e non dalla mera gerarchia del voto.
Soltanto attraverso la relazione il comportamento diventa produttivo. Il vantaggio deriva dal rapporto. Un individualismo spinto agli estremi limiti diventa autistico. Ciò non significa che il cerchio si apre e si chiude esclusivamente nel gruppo, ma che il gruppo dà valore aggiunto ad ognuno. L'individualità emerge come risultato non come causa prima del benessere proprio ed altrui. La vita d'azienda ne è un esempio lampante: chi non usi comunicazione e ricerca dell'altro si condanna all'isolamento ed alla improduttività. Così come questi concetti si sono ormai fatti strada nel mondo del lavoro e del business sarebbe bene che avessero senso nel mondo scolastico. Non tanto perché la scuola debba assomigliare all'azienda ma piuttosto perché questa è la natura umana. L'acuto isolato strappa l'applauso ma la coralità è soddisfazione generale.
Martedì 20 febbraio 2018
© Riproduzione riservata
968 visualizzazioni