Destini separati per il Terzo Valico e per il Blue Print, valutazioni decisive

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Genova | le due opere di fronte a scelte determinanti

Destini separati per il Terzo Valico e
per il Blue Print, valutazioni decisive

Difficoltà per il tunnel legate alla forte presenza di amianto
nelle rocce, spinta delle autorità genovesi alla realizzazione
del progetto di Renzo Piano utile all'economia di tutta la città

di Aldo Carpineti

Renzo Piano
Renzo Piano

Destini separati per il Terzo Valico e per il Blue Print

La prima delle due grandi opere conosce momenti difficili per il grave problema della ricchezza di amianto riscontrata nelle rocce di scavo. Tanto riguardo al modo di affrontare le operazioni di prosecuzione del tunnel che devono tener conto delle modalità più adatte ad evitare il disperdersi della fibra nell’ambiente quanto all’interrogativo circa lo smaltimento e lo stoccaggio delle rocce pericolose.

Le operazioni da rispettare per evitare il rischio della diffusione dell’amianto nell’aria sono costose e complesse: ragioni che portano certamente sia ad un allungamento dei tempi di realizzazione dell’opera sia alla necessità di ulteriori finanziamenti. Considerazionii che danno fiato anche ai gruppi No Tav presenti nella zona, che non hanno mai fatto mistero delle loro intenzioni opposte al progetto.

I rischi che l’amianto comporta sono ben noti a tutti tanto per i lavoratori che eseguono nel concreto le mansioni a contatto con la polvere e le fibre quanto per gli abitanti della zona, che se non adeguatamente protetti si troveranno a respirare aria cancerogena per gli anni a venire.

Più di una imminenza grava pertanto sulla prosecuzione dei lavori, nella considerazione irrinunciabile che la salute di chi è impegnato nell’opera e degli abitanti locali deve essere la prima urgenza da tenere presente.

Notizie più confortanti arrivano invece dalla Festa dell’Unità per il Blue Print di Renzo Piano. Si è evidenziato da parte dei responsabili del Comune come l’area bonificata potrebbe ospitare strutture utili tanto al porto quanto al turismo ed all’industria, di ausilio ed agevolazione per tutte le attività economiche genovesi e di richiamo per gli esponenti del mondo produttivo internazionale.

I maggiori nodi rimangono nell’individuazione della destinazione dell’ex palazzo Nira e dell’edificio dello Yachting Club con tutte le pertinenze ad esso connesse. Una rivalutazione dell’intera zona non dovrebbe tuttavia mancare di portare vantaggio anche ai velisti genovesi.

Il sindaco Doria ha ribadito con vigore la determinazione a superare gli ostacoli di ordine economico e burocratico che si frappongono alla realizzazione del progetto.

Venerdì 11 settembre 2015

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