di Aldo Carpineti
Comunicato
Come si può gioire del mondo se non quando ci si rifugia in esso?(Franz Kafka)
All'alba, in una qualsiasi stazione di frontiera del ricco mondo, il primo caffè esce gorgogliando dalla caffettiera. I pesci dell'acquario osservano lo staff di funzionari internazionali al lavoro: acrobati in fatto di paragrafi, cadaveri d'ufficio, scalatori di progetti ed esperti di piante ornamentali in lotta per far fronte alle esigenze di un'amministrazione che richiede efficienza e ordine. La priorità assoluta è tracciare dei confini, custodirli ed amministrarli. E i confini, si sa, sono ovunque: fuori, nella bufera di neve di fronte al filo spinato e dentro, nelle profondità dei nostri cuori. Là dove il sole coccolava i nostri eroi entrando dalle persiane, una nera nube incombe ora all'orizzonte. Un fiume di viaggiatori si avvicina al territorio. Gli strateghi già lo sanno: si sta scatenando una tempesta – Haydi! Nella sua nuova produzione la Familie Flöz rincorre il lembo sfuggente di un'utopia che sembra promettere a tutti un luogo in cui sentirsi a casa e che è tuttavia destinata a fallire. Inspirata dalla figura archetipica del profugo, la compagnia presenta un corollario di figure tipicamente Flöz a cui si intrecciano motivi provenienti dal racconto Heidi. Björn Leese e Hajo Schüler sono da tempo nomi noti al pubblico amante del teatro in maschera. Insieme al regista Michael Vogel e all'attore Andrés Angulo hanno voluto, in questa nuova produzione, ampliare i propri mezzi artistici. Il mascheramento può assumere svariate forme. Servendosi di travestimenti grotteschi, i tre protagonisti vestono i ruoli più diversi. Il teatro drammatico incontra il teatro in maschera e il teatro di figura.
Domenica 15 marzo 2015
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