di Aldo Carpineti
Una vera continuità Genoa e Sampdoria non l’hanno mai avuta, ed anche quest’anno per le due squadre genovesi ogni partita fa un po storia a sé. Tuttavia l’una e l’altra oggi occupano posizioni invidiabili in classifica in virtù soprattutto di un giocatore-protagonista la prima e di un collettivo non male la seconda.
La Samp infatti può contare su diversi giocatori di un certo livello che insieme fanno la squadra. Colley, Praet, Linetty, lo stesso Barroso che supplisce la mancanza di una grande tecnica con una altissima quantità di palloni giocati e con una presenza anche in copertura, nonché in avanti Quagliarella e Defrel, che fanno sempre la loro parte, sono calciatori che messi bene insieme come sa fare Giampaolo riescono a costituire una intelaiatura di un certo livello. Ed anche tutti gli altri che, anche senza citarli individualmente, sanno spesso inserirsi anche a partita iniziata con effetti utili al gioco dell’insieme.
Il Genoa, per parte sua, ricostruito da Ballardini l’anno scorso dopo un inizio di campionato disastroso, ha trovato quest’anno in Piatek l’artefice delle proprie fortune. L’avanti genoano infatti non solo sa risolvere le partite con goal personali, ma sa anche trovarsi nel punto giusto al momento giusto, come facevano in tempi diversi Paolo Rossi e Pippo Inzaghi tanto per citare i più classici e rinomati goleador dal fiuto facile; e le realizzazioni che hanno permesso al Genoa di superare il Frosinone in trasferta sono frutto proprio di questa attitudine.
Non si domanda né al Genoa né alla Samp di vincere il campionato, e tutte le altre squadre sembrano quest’anno già inchinarsi fin da ora alla stellare Juventus dei Ronaldo e dei Dybala (che ha ritrovato in Europa gli stimoli e l’estro genuino soffocati dalla presenza di cr7). Quello invece che si può pretendere è che le due squadre ci rappresentino dignitosamente nel mondo del calcio dove, lo si voglia o non lo si voglia, fare bene conta ancora qualcosa. Proprio perché il calcio è un fenomeno sociale che muove tante persone, tante opinioni e tanti soldi. Ma soprattutto perché il gioco del calcio è bello. E piace sempre assistere ad una partita giocata bene
Mercoledì 3 ottobre 2018
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