di Francesca Camponero
Eugenio Barba è stato il guru del Terzo Teatro, ma nello spettacolo Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa mette in scena una performance senza i suoi attori e senza le allegorie dell’Odin Teatret.
Protagonista assoluto Lorenzo Gleijeses, che cura anche drammaturgia e regia dello spettacolo. Samsa-Gleijeses è figlio d’arte, suo padre infatti è Geppy Gleijeses, tra i più affermati interpreti italiani del teatro di De Filippo e Pirandello, ma Lorenzo usa il teatro in maniera completamente diversa. In questa performance dà vita alla celebre lettera al padre di Kafka, un padre che non comprende nè le inquietudini, nè i comportamenti, nè tantomeno i sogni di un figlio, che di questo ne soffre ed è costretto a fare sedute presso una psicoterapeuta non molto presente, ma da cui cerca supporto per andare avanti nel suo percorso di vita faticoso sotto ogni punto di vista. Il suo mestiere di danzatore (sui generis) è stressante. Il quasi quarantenne Gregorio durante le sfibranti prove si rivolge al suo maestro che non c’è ma è presente come mai. Una presenza che lo richiama e lo spinge ad approfondire il suo lavoro, ma che nel momento in cui capisce che l’artista è arrivato allo stremo lo spinge anche a riposare e a tornare a casa.
Ma andare a casa per Gregorio Samsa non vuol dire trovare la quiete, anzi! La sua dimora infatti è piena di fantasmi, di inquiete presenze, di suoni misteriosi. Il ballerino vive il tormento di non sapere amare come gli altri, espresso nella chiamata vocale alla fidanzata, il che contribuisce alla sua frustrazione.
Vorrebbe trovare un via di fuga che forse troverà alla fine quando all’orizzonte sembra appaia qualcosa, un paesaggio irradiato dalla forte luce solare, un’apertura verso il fuori, lontano dalla claustrofobia della sua stanza popolata solo di brutti pensieri. Ce la farà? Non si sa, ma sicuramente vale la pena di correre verso questo sole.
Splendide le luci e gli effetti sonori di Mirto Baliani, che contribuiscono alla resa dello spettacolo che inzia proprio facendo leva sui chiari scuri in cui Lorenzo Gleijeses sbuca a poco a poco dall’oscurità, costringendo il pubblico a seguirlo con gli occhi e con la mente. In quel buio così profondo brulica inquieto un corpo di cui si percepisce l’ossessione del movimento perfetto. Un corpo che, come il robottino che lo accompagna per tutto lo spettacolo, si adegua alla spazio, ma che si spinge ben oltre col pensiero e i sogni.
Bravissimo Lorenzo Gleijeses, solo sul palco, che si cala con straordinaria energia nei panni di un danzatore immaginario che rimanda all’omonimo protagonista del romanzo La metamorfosi di Franz Kafka.
Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa fa parte di In_oltre, percorso teatrale all’interno della stagione 2019/20 dedicato all’esplorazione del contemporaneo e sarà alla Sala Mercato del Teatro Modena fino a venerdì 6 marzo.
Mercoledì 4 marzo 2020
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