di Aldo Carpineti
Dopo le vittorie nel Lombardia e nella Milano-Sanremo a Nibali non riesce la tripletta ma il siciliano conferma il proprio momento di grazia con una gara maiuscola. Sempre nel cuore della corsa, sempre all'attacco, ha dovuto inchinarsi soltanto all'azione travolgente di Tersprtra, un ciclista olandese che di tanto in tanto esplode tutta la sua potenza e la sua classe: lo aveva già fatto nella Parigi-Roubaix di quattro anni fa e si è ripetuto in questa occasione domostrandosi atleta di eccezionale caratura.
Nibali ha corso, come s'è detto, una grande gara, se avesse vinto avrebbe eguagliato il record che appartiene ad Eddy Merckx con tre vittorie in tre classiche di fila. Ma l'impresa della corsa dei fiori con grande exploit sul Poggio è ancora nel ricordo recente.
Nibali conferma che al Tour ci sarà, non correrà invece probabilmente il Giro d'Italia per presentarsi preparato a puntino alla Grande Boucle. L'appuntamento quello francese, che è il più grande traguardo dell'intero anno ciclistico. Il messinese se lo è già aggiudicato nel 2014 e una riconferma sarebbe davvero un colpaccio degno di un campione come in Italia non si vedeva da tempo.
Forse meno scattista in salita di Pantani è tuttavia corridore più completo del Pirata, è grande passista e discesista. Anche a cronometro sa dire la sua. Ricorda un poco quel Felice Gimondi che, alla sua prima esperienza professionistica in Francia, vinse il Tour nel 1965 battendo il beniamino locale Raymond Poulidor.
Probabilmente dopo Gimondi non si era mai visto in Italia un campione così completo.
Lunedì 2 aprile 2018
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