I proponimenti di Genovasolidale per il 2019. "Intensifichiamo il nostro impegno"

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Genova | dal Comitato Genovasolidale

I proponimenti di Genovasolidale per il 2019
"Intensifichiamo il nostro impegno"

Pubblichiamo la lettera aperta inviata dal Comitato Genovasolidale a tutte le redazioni genovesi

di Francesca Camponero

Il Presidente Domenico Saguato ad un'assemblea del comitato
Il Presidente Domenico Saguato ad un'assemblea del comitato

Il fascismo per propagandare le sue ideologie razziste e antisemite pubblicò una rivista, “La difesa della razza”, dal 5 agosto 1938 (un mese prima delle leggi razziali) al 20 giugno 1943 (un mese prima dell’arresto di Mussolini). I 117 numeri del periodico volevano dimostrare la superiorità della razza italica. Le teorie di queste pubblicazioni erano volte a sostenere che le razze inferiori si riconoscono dal colore della pelle, dalle forme del cranio, del viso, dal taglio degli occhi e così via. Inoltre si teorizzava che i caratteri somatici determinano diverse disposizioni psichiche e morali.
«Esiste un parallelismo psicofisico, cioè una costante interdipendenza tra l’elemento spirituale e l’elemento biologico dell’uomo», per cui i vari rami della famiglia umana hanno «profonde difformità mentali e morali». Gli autori della rivista dovevano quindi descrivere gli aspetti psicologici delle varie razze ed erano inevitabilmente destinati a sostenere tesi insensate, spesso ridicole o bizzarre.

Alcuni esempi.«Il negro appare meno inclinato al lavoro pesante e continuo (…) appare vacillante continuamente tra l’indifferenza e la depressione». Gli etiopi sono i più intelligenti degli africani ma non possono avere originalità di pensiero e «non desiderano di meglio che restarci sottoposti e magari affiancarci in qualsiasi nostra impresa coloniale». I tre caratteri fondamentali della razza cinese sono: «Inerzia, crudeltà e corruzione».
I giapponesi invece, all’epoca alleati di Mussolini, hanno raggiunto «un’alta civiltà, perfettamente assimilatrice delle civiltà occidentali che conducono i giapponesi ad una grande funzione politica nella storia del mondo e ad assolvere un compito civilizzatore nell’Estremo Oriente».
E gli ebrei? A loro venivano riservati gli epiteti più infamanti: avidi, bastardi, corrotti, deicidi, libidinosi, depravati, ripugnanti, rapaci, psicopatici, pervertiti. Ma non erano rappresentati come una razza inferiore che possa essere addomesticata e assoggettata alla supremazia della razza ariana. Sono i più pericolosi, sono razzisti (e ora il termine assume un carattere negativo), non vogliono «frammischiarsi con altre razze». Vogliono «la fusione degli ariani con i negroidi per arrivare all’annientamento delle razze superiori e all’asservimento di tutti i popoli…».

Possono sembrare stupide idiozie ma non dimentichiamo che hanno giustificato e preparato le discriminazioni, le deportazioni e i campi di sterminio.
Umberto Eco, leggendo “La difesa della razza”, sostiene di aver provato «un sentimento a metà tra l’orrore e il sarcasmo» e si domanda: «Come è possibile che queste cose siano state scritte, che tantissimi le abbiano credute, che la maggioranza degli italiani le abbia ignorate o tollerate, o lasciate passare …».
Oggi di fronte a quello che si scrive e si dice sugli immigrati non possiamo non provare «un sentimento insieme di orrore e di sarcasmo». Pacchia, crociera, taxi del mare, il soggiorno nei centri libici, i neri palestrati che sbarcano in Italia. Come Segen, un eritreo di 22 anni alto un metro e settanta che pesava 35 chili. Raccolto una mattina del marzo 2018 dalla nave Open Arms. Nonostante le cure, le flebo è « morto in meno di ventiquattrore. Morto di fame. Nel 2018. Morto di stenti, finito stroncato da un anno e mezzo di torture e schiavitù in una prigione libica». “Non lasciamoli soli” di Francesco Viviano/ Alessandra Ziniti.
Il paradosso è che le notizie sugli immigrati sono le più diffuse dai mass media. L’Associazione Carta di Roma e l’Osservatorio di Pavia nel loro rapporto, presentato l’11 dicembre alla Camera dei Deputati, hanno rilevato che sui telegiornali delle 7 reti italiane nei primi 10 mesi del 2018 le notizie su migrazioni e immigrati sono state moltissime: 4068. Eppure moltissimi italiani non sanno che la storia di Segen si è ripetuta molte altre volte e che i minorenni approdati sulle nostre coste in genere dimostrano meno della loro età per la denutrizione e le torture subite in Libia. Molti italiani non sanno che i morti nel Mediterraneo erano 3 al giorno mentre col nuovo governo del razzismo e della paura sono saliti a 8 al giorno. Sì, otto morti al giorno, una strage di bambini, donne e uomini ogni giorno della settimana (dati ISPI). Possiamo così domandarci «Com’è possibile che la maggioranza degli italiani ignori, o tolleri o lasci passare» tali barbarie. Nel 2019 Genovasolidale intensificherà il suo impegno per informare, per mobilitare, per unire. Partiamo il 16 gennaio alle ore 17,30 con un’assemblea tenuta dall’Avvocato Alessandra Ballerini sul Decreto Sicurezza al Teatro Auditorium in Via Garibaldi 18, con le iniziative già programmate nelle scuole (Cassini, Abba, Gastaldi, Rosselli, King, Gobetti, Bergese) e con l’apertura e le conferenze alla Casa dello Studente, Museo della Resistenza Europea, il 23- 24- 25 gennaio per il Giorno della Memoria.

Ivano Bosco, Camera del Lavoro di Genova

Domenico Saguato, Genovasolidale

Massimo Bisca, Anpi

Lunedì 7 gennaio 2019

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