di Antonio Rossello
La ribalta è quella del Battle Art 2018, recentemente svoltosi a Genova, dove l’artista ha stupito un nutrito pubblico di appassionati con le sue performance. Scatti fotografici dove nello sfavillare delle luci multicolori Ivan appare quasi trasfigurato, restituendoci un effetto che pare la materializzazione della pittura che persegue. Una corporeità animata dal colore ed in esso sospesa. Cuvato conosce la sua fotogenicità, seducente e misteriosa, che cattura spesso la curiosità dell’animo femminile, ma qui va oltre la sua normale sembianza, raggiunge il climax dei suoi quadri e delle sue ceramiche sgargianti. Supera sé stesso, in sé stesso, informale nell’arte, informale nella vita. (vedere photogallery).
Ivan Cuvato è, nell’arte come nella vita, discusso e sorprendente, molto si è detto di lui, meno si è scritto in accordo alla sua intenzione di stupire in modo evanescente, libero come l’aria. C’è il sito che anni fa dedicai a lui: https://digilander.libero.it/ivan.cuvato/biografia.htm, che tratta in modo abbastanza organico la sua biografia e la sua opera artistica, non è molto aggiornato, ma – credetemi – non ha molta importanza perché cercare di rincorrere i misteri, le mosse, le idee e le mutazioni di Ivan risulta impossibile e, persino, inutile. Cercando in rete su siti specializzati o su Facebook, tra news, immagini e video, riuscirete a raccogliere un’impressione sommaria sulla sua personalità e le sue creazioni, indizi che concentrano un’essenza che deve essere vista e conosciuta. Occorre incontrarlo e frequentarlo sulla scena, ove come un prim’attore, si muove, nella quotidianità del paesaggio marino di Albisola. Uomo che ha compiuto una scelta di vita artistica senza mezze misure, essendo sé stesso e quanto rappresenta nelle sue opere aldilà di ogni convenienza e di ogni compromesso. Informale nell’arte, informale nella vita.
Sabato 21 luglio 2018
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