di Aldo Carpineti
Con onestà e senso del rispetto reciproco ci siamo intrattenuti in una conversazione su argomenti oggi molto controversi e riguardanti la realtà della organizzazione del lavoro.
Inizialmente su posizioni contrapposte, preferendo Guglielmo una realtà lavorativa classica centrata sul riferimento concreto alla presenza contemporanea in azienda. Prevedendo io soluzioni diverse anche collegate ad una visione corretta dello smart working e informate soprattutto ad una libertà di massima nella esecuzione del lavoro.
Si è riconosciuto il valore della presenza in un unico luogo aziendale perché capace di unire gli intenti e di collegare in una agevole comunicazione reciproca le persone in modo da favorire la ottimizzazione e la razionalizzazione degli sforzi verso il comune momento produttivo. Si è osservato come l'azienda risponda a diverse esigenze aggregative che sono reali prerogative umane; come il confronto, il dialogo, la collaborazione reciproca possano risultare elementi assai positivi se vissuti insieme. Si è altresì posto l'accento sulle capacità di famigliarizzazione persino dell'incontro alla macchinetta del caffè, luogo di rilassato scambio di opinioni.
Peraltro si è osservato anche come molti oggi, soprattutto fra i giovani, preferiscano vivere il lavoro in condizioni di maggiore libertà, tale cioè da consentire la soddisfazione di alternative forme di realizzazione umana. Il senso del lavoro va ricosciuto nell'intento di favorire forme di vita che siano rispondenti alle aspettative di ognuno, finalizzate al raggiungimento del proprio benessere, personale e di relazione.
Si può convenire che il primo fra i due metodi di lavoro conduca alla maggiore concentrazione sui temi produttivi e contemporaneamente ad una possibilità di coordinamento che è assai più problematica nella accezione del lavoro inteso in forme libere. Si risponde che la prima scelta assicura certo i vantaggi riconosciuti, tuttavia produce una cultura monotematica incentrata quasi esclusivamente sui modi dell'azienda nella quale si lavora, mentre un lavoro di tipo free lance può portare a esperienze ed informazioni diversificate e varie che risultino utili direttamente ed indiretttamente al lavoro ed al mondo.
Guglielmo ed io ci siamo trovati d'accordo sul fatto che oggi molte realtà lavorative non rispondono a criteri legittimi, sopratttutto laddove l'uso della Partita Iva crei di fattto situazioni di lavoro dipendente senza il riconoscimento delle garanzie collegate ad esso. E come altrettanto spesso l'uso della retribuzione a provvigione pura trasferisca in modo scorretto il rischio d'azienda sul lavoratore.
Non mi sento in grado di dare soluzioni univoche e definitive ai problemi sul tappeto. Ma sono convinto altresì della esigenza improrogabile oggi di parlarne e trovare vie anche parziali alle problematiche presenti. Una presa di coscienza è il primo fattore utile. I percorsi poi possono essere diversi a seconda delle circostanze, del contesto, dell'ambiente, della tradizione, dell'esperienza di ognuno.
Infine, Guglielmo si è congedato da me, dicendomi di avere in programma una giornata intera assieme a Giulia, la propria figliola. Mi è sembrata la conclusione più adatta e capace di dare speranza alle nostre intenzioni. Buona giornata, Guglielmo e Giulia! A presto.
Mercoledì 6 luglio 2022
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