di Aldo Carpineti
I punti di contatto tra Informatica e Risorse Umane sono tanti e di diversa natura.
Anzitutto pare essenziale l’ausilio che l’informatica da alla contabilità del personale. Abitualmente negli Uffici del Personale e negli studi dei Consulenti del Lavoro l’informatica è indispensabile per elaborare tutti i calcoli relativi alle paghe, ai contributi ed agli adempimenti fiscali.
Sono elaborazioni alquanto complesse che devono tener conto delle diverse normative di ciascun contratto collettivo di lavoro e di ciascuna realtà aziendale nello specifico. Necessitano ovviamente di continui aggiornamenti conseguenti alle mutate situazioni economiche e contrattuali di ciascun dipendente nei confronti dell’azienda e della disciplina retributiva di ciascun settore.
Ma a parte queste considerazioni su tematiche eminentemente matematiche, dal diffondersi dell’Informatica a macchia d’olio nella nostra società e nella realtà produttiva discendono conseguenze nella stessa convivenza tra le persone, nel loro comunicare, nel loro rapportarsi reciproco e nel loro aggregarsi in genere.
Da un corretto uso dell’informatica possono discendere perciò migliorate condizioni di vita sociale e di vita in azienda, realtà che spesso si mescolano essendo al giorno d’oggi l’azienda uno dei più significativi e complessi esempi di aggregazione di persone.
Non soltanto il concreto sviluppo del lavoro si trasforma in virtù del computer, attraverso l’informatizzazione delle macchine utensili, il disegno tecnico, il taglio della lamiera di una nave e via dicendo, ma propriamente il mondo delle relazioni fra le persone.
L’uso dell’informatica può e deve essere di ausilio a questo mondo, facilitandone i contatti, essendo di aiuto agli scambi di informazioni e di cultura, a tutto ciò che è conoscenza.
In questo sta l’aspetto virtuoso dell’informatica oltre che nelle sue riconosciute proprietà tecniche e tecnologiche.
In altre parole nel determinare migliori condizioni di vita nella società ed in azienda, nel contributo al cosiddetto welfare aziendale cui una importante parte della letteratura informata alla produzione si sta oggi dedicando. Non c’è dubbio infatti che lavorare in migliori condizioni fisiche e psicologiche rappresenti un vantaggio tanto per il dipendente, che starà meglio in azienda e fuori, e per l’imprenditore che vedrà crescere in quantità e qualità il proprio prodotto e, in definitiva, i propri profitti. Benessere in azienda e profitto aziendale vanno, insomma, di pari passo.
Si tratta certamente di un caso in cui interessi del datore di lavoro e interessi del lavoratore possono coincidere con soddisfazione di tutti. E certo l’informatica può avere un ruolo di grande rilievo e dare un grosso contributo a questo risultato, determinante per la migliore convivenza e per il benessere diffuso.
Lunedì 22 gennaio 2018
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