La Casa di Morgex diventa anche pizzeria e focacceria le sue destinazioni trasversali

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capitolo trentacinquesimo

La Casa di Morgex diventa anche pizzeria
e focacceria le sue destinazioni trasversali

L'inventiva di Anna e dei suoi collaboratori e lo spirito di squadra

di Aldo Carpineti

Pizze e focacce
Pizze e focacce

Capitolo trentacinquesimo

Quella mattinata, volendosi dedicare soltanto ai funghi, peraltro con così scarsa fortuna, Mario e il ragazzino, nel girovagare per il bosco, avevano lasciato a terra non colti fragole e mirtilli pur sapendo bene quanto i frutti del bosco appena raccolti siano buoni col limone e un po di vino. In altra parte del lieve pendio, a ridosso di una pietraia c'erano piante di lamponi e di ribes. Cristina, quando lavorava ancora nella Casa, raccoglieva assai frequentemente queste profumate delizie; infatti, sommando l'abitudine alla ricerca con la conoscenza dei posti, era solita procurarsene in sorprendente quantità e servirli come dessert ai clienti, con aggiunta di panna per chi la gradisse. Anche il latte fresco, dal quale Cristina otteneva la panna, proveniente ancora caldo dalle stalle, era una specialità; non mancavano tuttavia le attenzioni, e la bollitura prima della consumazione una prassi costante. In paese era possibile acquistare anche il miele delle api che un coltivatore del posto allevava da anni: era un miele giallo ocra, piuttosto liquido e filamentoso, con scarsa quantità di cera. Così i prodotti locali, senza dimenticare la ben nota fontina e le trote della Dora avevano una loro piacevole appetibilità per chi volesse farsi un‟ idea delle specialità di Morgex. Anna aveva da tempo l‟ idea di trasformare la cucina in modo da realizzare un forno a legna per fare la pizza. Il progetto, dal punto di vista degli spazi, non sembrava di difficile realizzazione, perché la cucina era grande e avrebbe sicuramente potuto ricomprendere anche un caminetto per pizze e focacce; un geometra ed un tecnico che lavoravano in una vicina azienda edile avevano previsto una realizzabilità senza problemi. Come pizzaiolo sarebbe stato necessario un esperto del mestiere, disponibile almeno dalle diciannove all‟ una anche il venerdì e il sabato. Essendogli arrivati i discorsi che si facevano, Giacomo fece presente ad Anna che la persona adatta poteva essere il ragazzo che in quei mesi sostituiva Marco ai distributori di benzina con un contratto a termine: era previsto, infatti, che questi, al rientro di Marco dal servizio militare, avrebbe cessato il suo rapporto di lavoro con la stazione di servizio. Occorreva addestrarlo opportunamente dopodiché, probabilmente, sarebbe stato ben contento di avere un nuovo incarico. Non c‟ era che da parlargliene. Si chiamava Arturo, aveva diciannove anni, ed era di Morgex: la notte, dopo la chiusura della pizzeria, avrebbe dovuto spostarsi di nemmeno duecento metri per rientrare in casa propria, così come aveva fatto fino ad ora dall'area di rifornimento. Arturo fu felicissimo della proposta, disse che lui sapeva come fare per imparare il nuovo mestiere, nei momenti liberi dal suo lavoro attuale: certi suoi parenti infatti avevano una pizzeria a La Salle e lo avrebbero preso volentieri come apprendista se, una volta istruito, avesse avuto un posto dove lavorare.

Giovedì 18 febbraio 2021

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