di Aldo Carpineti
Domenica di sole a Genova, almeno fino a questo momento. Sono le 11 e Castelletto è un ritrovo gradevolissimo per tutti i genovesi che abitano nella zona.
Il caffè Guarino è aperto e si può dare un senso alla passeggiata sorseggiando qualcosa; l’eleganza e le antiche tradizioni del locale, che i cittadini conoscono fin dai tempi della scuola, sono ragioni favorevoli per fermarsi qualche minuto in più.
L’ascensore permette poi di spostarsi in centro e fare quattro passi in via Garibaldi, la via nuova cosiddetta perché sorta successivamente ai carruggi medievali del centro storico, sempre onusta di abbellimenti sia grazie ai commercianti sia a chi è addetto a mantenere il decoro, e qualcosa di più, dei palazzi adibiti a enti pubblici.
Nella piazza della Meridiana l’antica libreria Bozzi ha fatto da tempo un salottino dove prima c’era l’ingresso principale, ed è frequente vedervi il titolare in conversazione con qualcuno o anche per conto suo intento a leggere l’ultimo best-seller.
C’è chi dice che Genova non sia bella, evidentemente non la conosce, ed anche il carattere dei genovesi non è poi tutto quel male che si vorrebbe far credere. Se non altro hanno innato il senso del rispetto e questo è già moltissimo.
La città è cambiata in questi anni, ma la sua anima è rimasta quella di sempre. Non è il caso di lamentarsi in eccesso.
Domenica 4 gennaio 2015
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