di Aldo Carpineti
Capitolo quarantunesimo
Nell'immediato e dal punto di vista pratico, Anna aveva bisogno che qualcuno le desse una mano a tirare su i figli, malgrado non fossero più dei bimbi, seguendoli nelle loro attività giornaliere. Perciò si sentì assai sollevata quando si accorse che ancora più assidua di prima, se possibile, era Ethel, che non aveva mai interrotto di tenere d'occhio garbatamente i due ragazzi, continuando ad educarli nello stesso tempo all'apprendimento linguistico. Adele, poi, le era vicina con l'affetto e la solidarietà, perché condivideva con Anna l'amicizia antica e il destino sfortunato dei loro uomini. Mario era stato soprattutto un uomo sobrio, che si era fatto amare per il suo buon senso asciutto, mai proclive ad apparire più di quanto ci fosse bisogno; neanche nell'ambito professionale, che lo aveva tanto appassionato negli ultimi anni, si era mai esibito o atteggiato a protagonista: non era, il suo, un modo di fare schivo, anzi Mario era senza dubbio un uomo di compagnia e di comunicazione, ma esulava dal suo carattere figurare oltre i suoi meriti e le sue capacità. Questa sua semplicità intelligente gli aveva procurato oltre che profondo affetto nell‟ ambito famigliare, anche una solida stima come professionista e sincere simpatie nei diversi ambienti che aveva frequentato. Anna non andò a scuola per tre giorni, poi volle rientrare, perché reputava inutile e addirittura controproducente assentarsi di più. Riteneva che là avrebbe potuto ritrovare interessi ed intenti che non avevano avuto soluzione di continuità con il passato. L'amore dei suoi figli era altrettanto importante e le dava sicuramente stimoli anche più forti di prima, perché ora lei doveva fare da mamma e da papà insieme, ma era un dato di fatto che la famiglia, come era stata intesa fino a quel momento, non c'era più; soprattutto per quell'abitudine alla confidenza intima che aveva caratterizzato il suo rapporto con Mario. La morte di Mario lasciò nel modo di fare di Anna una piccola, impercettibile traccia: il rapportarsi con gli altri, negli attimi di confronto, si fece un poco più duro. Non era certo cambiato il suo carattere, ma le difese si erano un po rafforzate e questo traspariva, di tanto in tanto, quando sentiva necessario opporre una qualsiasi resistenza. Non c'è dubbio, d'altra parte, che la varietà e il numero di incontri giornalieri che Anna sosteneva con gente diversa era grandemente cresciuto rispetto a quando, anni prima e poco più che ragazza, aveva aperto la casa di Morgex, e che lo scambio interpersonale era diventato quasi continuo, sicché richiedeva un approccio, indipendentemente da tutto, un po più fermo e controllato.
Sabato 20 febbraio 2021
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