di Aldo Carpineti
Ci sono persone al mondo che si sentono investite del ruolo e del compito di controllare gli altri.
Sono soggetti che, in genere, hanno raggiunto scarsi risultati personali e scaricano le loro frustrazioni in comportamenti che sono fuori di ogni ragionevole attitudine alla vita sociale.
Spesso affermano apertamente il loro ruolo di preminenza sugli altri e giustificano il loro atteggiamento dichiarando di sentirsi, per esempio, sorelle maggiori, accreditandosi così una famigliarità addirittura una consanguineità che nessuno gli ha mai concesso.
Dispensano consigli e lezioni di una banalità desolante spacciandoli come qualcosa di molto vicino al verbo divino.
Se fossi un tantino più maleducato gli direi sulla faccia che cosa dovrebbero controllarsi, qualcosa di molto fisico ed intimo che gli appartiene in modo numericamente elevato facendo, se del caso, ciuffetti di tre o di quattro, così da avere la testa a lungo impegnata in modo innocuo e da evitare, contemporaneamente e per lunghi periodi, di rivolgere le loro attenzioni a chi gli vive non lontano.
Sono di solito anche dei prepotenti verbali e lasciano pochissimo spazio all’interlocutore che sarebbe tentato di fare le proprie ragioni.
Proprio vero, purtroppo, il famoso detto secondo cui la madre degli imbecilli è sempre incinta.
Giovedì 21 gennaio 2016
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