di Aldo Carpineti
Quando - in epoche lontane anni luce - frequentavo la seconda liceo al Colombo di Genova, una supplente di greco mi disse: Tu, Carpineti (allora a scuola si usava il cognome non il nome di battesimo) hai la faccia da angioletto, ma ti fai tutti gli affari tuoi.
Guarda, pensai, l'ha vista giusta... un giudizio sintetico ma del tutto azzeccato. A distanza di tanto tempo mi accorgo che il mio atteggiamento mentale e pratico non è molto cambiato da allora. Sono convinto, infatti, che la prima persona di cui ciascuno di noi deve aver cura è se stesso, anzitutto per un rispetto di se ed anche da parte altrui.
Se non assisti in prima istanza te stesso costringi prima o poi gli altri ad assisterti. E questo non conviene quasi mai. Con tutto ciò, se mi riesce di tanto in tanto di rendermi utile a qualcuno, lo faccio volentieri, la generosità è cosa da non tenere in non cale.
Anzi egoismo e generosità non raramente finiscono per coincidere. Ciò che è più vantaggioso per sé torna spesso utile anche agli altri. Realizzare utilità reale ha valore in assoluto che si diffonde dal singolo al collettivo. Dal punto di vista concreto e da quello morale: se ti concedi qualche soddisfazione, certo sarai più disponibile e di buon animo verso il prossimo. Il cilicio è roba di altri tempi, il benessere chiama benessere, anche anticamente si diceva aiutati che il Ciel ti aiuta.
Lunedì 28 marzo 2022
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