di Luigi Carpineti
Lettera a Eugenio Scalfari
L’articolo di Eugenio Scalfari, da Il Vetro Soffiato, tratto da l’Espresso di domenica 5 febbraio allegato a Repubblica, mi ha molto colpito.
Il titolo dell’articolo è Nietzche e Freud davanti ai nuovi barbari.
Nietzche e Freud sono i pensatori che hanno posto fine alla Modernità. Ora siamo in un’era in cui sono del tutto cambiati i valori e il linguaggio, che sono da decifrarsi.
Ricollegandosi all’amico Mario Ammianti, Scalfari ci parla di Freud e delle sue teorie psicanalitiche. Freud però, avverte Scalfari nel suo libro In alto mare aperto, aveva utilizzato Nietzche e questo era stato un suo anticipatore. Questo discorso mi piace (vedi Luigi Carpineti, Nietzche per un’analisi della Psiche Università 1980).
Secondo Nietzche esiste un principio, il Caos che raccoglie energia caotica e che sprigiona al tempo stesso nuove forme governate da nuove leggi ma, avverte Scalfari, la modernità si apre su nuovi orizzonti con nuovi valori e diversi linguaggi che sono diventati predominanti. E ancora: L’ideale sarebbe che il pensiero moderno sopravvivesse e si congiungesse con la vita attuale.
Nel significato originale della parola il barbaro è chi parla una lingua diversa da quella esistente, ebbene se questa lingua si coniuga con i valori di libertà eguaglianza integrazione fra le razze culture interessi amore per sé e per il prossimo, questa potrebbe essere una fase posteriore positiva. Scalfari conclude Sperando e lavorando per raggiungerla.
Personalmente sono molto avvinto dal discorso del moderno e del postmoderno di Scalfari che mi sembra gettare nuova luce sul presente e sul futuro. Per questo lo ringrazio vivamente.
Giovedì 9 febbraio 2017
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