di Aldo Carpineti
Dopo aver parlato diffusamente di Charly Gaul faremmo un torto a questo campione spagnolo ed al ciclismo stesso se non ci soffermassimo su Federico Martin Bahamontes, un altro grandissimo protagonista della bicicletta in montagna attivo fra gli anni '50 e '60.
Nato nel luglio del 1928 è oggi uno dei più anziani ex-corridori in vita. Fu protagonista di mille imprese sui Pirenei e sulle Alpi Francesi. Vinse il Tour de France nel 1959.
Nato a Toledo diventò una leggenda per l'intero ciclismo ed un mito per la propria città che gli dedicò un monumento in una delle piazze principali. Fu soprannominato l'Aquila di Toledo per le sue imprese fra le vette.
Di Gaul fu il maggiore antagonista per l'attitudine di entrambi a primeggiare sulle salite più verticali. Il loro fu spesso un testa a testa diretto o un gomito a gomito. Ai loro duelli sono legati i nomi dell'Aubisque, del Tourmalet, del Peyresourde. Ed anche quelli del Vars e dell'Izoard.
Bahamontes non partecipò mai al Giro d'Italia, preferendo prepararsi specificamente per il Tour dove, oltre alla vittoria finale del '59, conquistò spesso il primo posto nella classifica speciale del Gran Premio della Montagna.
Rimasto ineguagliato nel proprio paese ed ovunque ebbe pochi anni dopo un emulo in Julio Jimenez, che però non vinse mai una grande corsa a tappe, ed il suo migliore risultato rimase il secondo posto al Tour del 1967 vinto da Roger Pingeon.
Bahamontes per il suo fisico alto e sottile, persino allampanato, ha ricordato a più di uno la figura fisica di don Chisciotte, grande protagonista del romanzo di Cervantes. Ma rispetto a questi aveva avversari reali e sapeva come trovare il modo di metterli in fila.
Giovedì 10 giugno 2021
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