di Francesca Camponero
Uno sguardo a 360° sul mondo del teatro. Attori, attrici registi, scenografi sono tutti presenti e protagonisti nel libro "Maschere e volti" (De ferrari Ediz.) di Silvana Zanovello presentato ieri pomeriggio, venerdì 22 febbraio alle ore 17,30 nel foyer del teatro alla Corte. "Una lettura dai toni lievi" come l'ha presentata Andrea Plebe del Secolo XIX che conduceva l'incontro, e quindi indubbiamente piacevole e ben digeribile anche per chi non è del settore.
"Nel libro ho messo in luce cosa stimola un attore a fare teatro invece di scegliere strade più veloci e redditizie come quella del cinema o della tv, e spesso in questo percorso, attraverso le mie interviste, sono venuta anche a scoprire che molti attori che abbiamo visto per lo più sulla pellicola, invece vengono dal teatro che hanno sempre amato e mai dimenticato come Lando Buzzanca, Margherita Buy, Luca Zingaretti" - dice la Zanovello.
A rendere ancora più interessante e piacevole la presentazione del libro la presenza di Massimo Dapporto in questi giorni impegnato nel teatro genovese con lo spettacolo "Un momento difficile".
"Quando qualcuno ti chiama per avere un'intervista vuol dire che vali qualcosa - ha detto l'attore - e quindi un attore non può essere che lusingato. Certo non sempre le domande che ricevi sono quelle che ti aspetti, nel mio caso ad esempio quella più ricorrente era come mi sentissi ad essere un figlio d'arte. Che dire? Essere un figlio d'arte non è facile. Lo so io e lo sanno altri come me come Alessandro Gassman, Gianmarco e Ricky Tognazzi e via dicendo, ma quello che posso dire con certezza è che noi figli d'arte siamo più anziani degli altri di conoscenza. A noi è arrivata una tradizione che altri non hanno. Io scimmiottavo papà già da bambino, quando sulla spiaggia a 5 anni indossando l'accapattoio di mia madre e con un gruppetto di amichetti improvvisavo delle sceneggiate. Anche da militare il mio caporale capì che ero portato per il teatro e fu da lì che decisi di entrare alla Silvio D'Amico per fare il corso".
Il Prof. Eugenio Buonaccorsi ha ricordato i vari importanti attori del passato da Govi a Vottorio Gassman, Alberto Lupo, anche loro genovesi, fino ad arrivare a Mariangela Melato che naturalmente la Zanovello aveva intervistato. Riguardo Govi, Massimo Dapporto ha tirato fuori un importante ricordo del padre, quando negli anni 60 interpretò "Pignasecca e pignaverde". Pare avesse grande timore del confronto con Govi, ma la sua interpretazione fu un successo. Ricevette anche i complimenti da parte della moglie di Govi, Rina.
La Zanovello confessa che se ha avuto qualche difficoltà di rapporti con gli attori è stata con i comici. "I comici sono più diffidenti e permalosi - ha detto la giornalista - Paolo Rossi ne è un esempio. Molti di loro hanno un risvolto triste che non vogliono tirare fuori. Paolo Villaggio era uno di questi, ma guai a dirglielo!"
In ogni caso dalla bella chiaccherata di ieri è indubbio che il mondo del teatro sia affascinate come tutti i suoi interpreti, per questo il libro Maschere e volti vale la pena di essere gustato tutto, come ha consigliato Buonaccorsi che a differenza di Oscar Wilde i libri li legge prima di presentarli, come scherzosamente ha detto.
Affollato il foyer della Corte, molte le persone dello spettacolo presenti per l'occasione tra cui il drammaturgo Mario Bagnara, la regista Daniela Ardini, Consuelo Barilaro, ideatrice e curatrice del Festival dell'Eccellenza al femminile, l'attrice Viola Villa.
Sabato 23 febbraio 2019
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