di Aldo Carpineti
Mi dicono ma chi te lo fa fare? Tu che potresti restartene un po più degli altri a letto alle cinque del mattino sei già in piedi...
Eppure è così, dormo profondamente per pochissime ore, vado a riposare tardi e mi alzo che non è ancora chiaro. Verso l'una o le due di notte mi corico e come tocco il letto mi addormento profondamente, ma dopo tre ore sono di nuovo in piedi; va in questo modo da una ventina d'anni non soltanto ora che le mie primavere (ed anche i miei inverni) sono tante.
Tutto ciò ha i suoi vantaggi perché nelle mie giornate ci stanno un sacco di cose, ma soprattutto perché questa abitudine mi permette di assistere allo spettacolo del mattino, che è impagabile, ovunque ti trovi.
Luci soffuse, a volte intermittenti per l'insufficienza della lampadina, silenzi incontaminati, tutto ciò che, raramente, si muove e fa rumore risulta molto più chiaro ed in evidenza. A volte, fuori, a quell'ora si incontra qualcuno, che ti saluta oppure, al contrario, ti guarda con sospetto. Persino gazzelle dei carabinieri o pantere della polizia che fanno la ronda e, dalla strada, ti seguono per un po nella tua passeggiata sul marciapiede per rendersi conto che sei normale. Poi, tranquillizzati, si allontanano.
A Genova come a Viareggio; è un mito che a Viareggio si viva di notte. Alle due non c'è più nessuno in giro ed in passeggiata un unico minuscolo bar che, oltre al caffè fatto con la Gaggia, serve soltanto panini e bicchieri di vino.
Ma quando verso le quattro le cinque le sei ( a seconda della stagione) si risvegliano i primi albori è uno spettacolo ovunque ti trovi. Val veramente la pena di girottolare un po a quell'ora anche, semmai, solo di tanto in tanto.
Domenica 11 ottobre 2020
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