di Antonio Rossello
Gli organizzatori dell’evento, di cui Aldo Carpineti ha già dato notizia lo scorso 12 giugno:
http://genova.reteluna.it/it/maura-fioroni-scrive-diari-di-viaggio-e-presenta-il-proprio-libro-ad-alassio-Adctt.html
, a conclusione della serata del 21 giugno, in cui ha avuto luogo presso la sede, g.c., dell’Enoteca Fioroni in Corso Dante Alighieri, 14, ad Alassio, possono certamente esprimere grande soddisfazione per la buona riuscita, palpabile dalla massiccia presenza di pubblico, proveniente pure da altri centri della Riviera e di altre regioni, costituito anche da turisti e ospiti nelle strutture alberghiere del territorio.
Un’occasione, che, a buon diritto, può essere ritenuta un felice tentativo di condurre la letteratura al di fuori degli ambienti, teatri, biblioteche, librerie o altri luoghi abitualmente deputati ai libri e al loro racconto, in una location insolita, in cui gli spettatori hanno potuto attingere ancora una volta al ricordo delle esperienze e suggestioni di viaggio dell’autrice, Marco Vallarino, imperiese, un autore di racconti, romanzi e videogiochi, collaboratore di vari siti e giornali, tra cui il quotidiano Il Secolo XIX, assieme alla giornalista Ilaria Falcone, ha curato e condotto l’intervista della Fioroni, in modo che i presenti potessero non solo seguire.
Introspettiva è stata la fotografia che è emersa dell’autrice, mentre sullo schermo scorrevano suggestive immagini scattate nei luoghi visitati. Risposta su risposta, Maura Fioroni si è svelata, parlando del suo vissuto e aprendosi al cambiamento e alle nuove sfumature dell’essere. Così, nella dimensione del viaggio, chiunque, osservandosi bene, può arrivare a vedersi, non solo visitare uno spazio geografico e umano circostante.
Viaggiare è da sempre una costante nella storia dell’umanità. Con il Medioevo incomincia l’età dei grandi spostamenti. Ci si sposta per ragioni commerciali, amministrative, militari, come pure per motivi religiosi e penitenziali.
Ancora i principali itinerari europei, come quello verso Santiago de Compostela o verso Roma percorrendo la via Francigena, continuano ad avere, pur a distanza di molti secoli, una fascinazione e un’attrattività in grado di coinvolgere un vasto numero di persone. Ciò porta a ritenere che, al di là delle estrazioni culturali e dei credi di ognuno, questo tipo di esperienza abbia una forte connotazione simbolica in grado di influenzare l’identità più profonda dell’individuo.
Introspettiva è, quindi, per chiunque un’esortazione a leggere meglio dentro di sé e ad ascoltarsi di più per conoscersi, scoprirsi e accettarsi. Esplorando sé stesso, nella convinzione che ciò che è fuori di noi è la rappresentazione di ciò che abbiamo dentro e che ciò che abbiamo dentro è a sua volta proiezione del mondo esterno. Penetriamo in un labirinto interiore ed esteriore, esperienza totalizzante e talvolta pericolosa.
E poi, finalmente, ecco il clou della serata. Infatti, giunti, alla fatidica domanda finale: «Ci sono domande dal pubblico?» e non è calato il tipico silenzio sulla sala, dove ognuno abbassa lo sguardo come all’interrogazione scolastica, al contrario è stata stimolata una lunga serie di quesiti ad ampio spettro da parte dei presenti. Non sono mancati i riferimenti ai temi geografici e sociali attuali inerenti i paesi del Sudamerica, come quelli inerenti le motivazioni interiori alla base del viaggio, per un reportage molto intenso, forte e che vuole stimolare la curiosità, con particolari ed emozioni che scorrono riga dopo riga, fino ad un finale non scontato.
Last but not least, al termine della presentazione si è svolto un drink in compagnia dell’autrice del libro e di tutti i suoi fans.
Martedì 26 giugno 2018
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