Max Von Sydow presente alla prima di. Scene da un matrimonio di Konchalovsky

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Genova | recensione spettacolo prosa

Max Von Sydow presente alla prima di
Scene da un matrimonio di Konchalovsky

Con estremo piacere, rivediamo in video il Colonnello Bernacca che fa le previsioni del tempo, Raffaella Carrà a Canzonissima e le donne in bikini sulle spiagge di Ostia di quel periodo

di Francesca Camponero

Una scena dello spettacolo
Una scena dello spettacolo
Max Von Sidow
Max Von Sidow

Scene da un matrimonio nasce come film, è stato girato in 16 mm e poi gonfiato a 35, originariamente nel formato di sei episodi per la televisione ognuno della durata di 50 minuti e trae origine da un soggetto scritto da Bergman nel 1972. Vincitore del premio dell'associazione dei critici americani come miglior film del 1973 conobbe anche un importante esito commerciale. Qualcuno lo definisce come l'opera migliore di Bergman, cosa che io personalmente non condivido, in ogni modo è senza dubbio un lavoro che mette a nudo quanto spesso accade nel rapporto matrimoniale in cui il non detto di una coppia, apparentemente felice, finisce con l'esplodere con violenza.

Andrei Konchalovskij non è certo il primo ad avere trasportato il film sul palcoscenico (ricordiamo la regia di Gabrilele Lavia nel 1997), il che come per gli altri registi che lo hanno preceduto, non si è dimostrata un'operazione facile.

Il regista russo ambienta la vicenda nell’Italia degli anni ’60 e questo lo si intuisce dai video in bianco e nero che spesso vengono proiettati sulle pareti dell'appartamento della coppia, dove, con estremo piacere, rivediamo il Colonnello Bernacca che fa le previsioni del tempo, Raffaella Carrà a Canzonissima e le donne in bikini sulle spiagge di Ostia di quel periodo, ma a parte ciò, quello che si racconta sul palco potrebbe accadere in ogni tempo. Nessuno dei protagonisti fa un riferimento storico.

La vicenda si svolge in una casa ai Parioli di Roma dove i protagonisti sono una donna russa molto piacente, Milenka, e un uomo italiano, un docente universitario di nome Giovanni. Lo spiccato accento russo dell'attrice, che russa lo è realmente, risulta una scelta particolare da parte del regista e se vogliamo anche un pò discutibile. 

Tutto va avanti con una certa lentezza cercando di mettere a fuoco le varie problematiche esposte nel celebre film. Giovanni, colui che fa scoppiare la coppia innamorandosi di una sua allieva è poi il più fragile dei due, mentre chi in definitiva riesce ad avere una tenuta più a lungo termine (nonostante l'ansia, le suppliche e gli incubi) finisce con l'essere Milenka nei confronti della quale l'ormai ex marito vorrebbe continuare a mantenere una forma assurda di possesso non concedendole il divorzio ed essendo geloso dei rapporti con altri uomini da lei a sua volta instaurati.

La scena migliore del lavoro di Konchalovskij è senza dubbio quella finale in cui i due si ritrovano finalmente amici davanti ad un caminetto all'interno di una casa sperduta in montagna. In quel momento di reale affetto che li vede abbracciati davanti al fuoco si riscontra quanto l'essere umano abbia bisogno di passare attraverso un duro percorso per conoscere sè stesso e di conseguenza l'altro.

Julia Vysotskaya e Federico Vanni hanno indubbiamente fatto un buon lavoro nel cercare di rappresentare le emozioni volute in primis dal regista svedese e di conseguenza da Konchalovskijl, ma in generale la piece sembra un pò stanca.

Sorpresa alla prima di ieri sera è stata la presenza in platea di Max Von Sydow, il grande attore di teatro e cinema che ha lavorato con Bergman in vari suoi importanti film nonchè ottimo amico del regista Konchalovskijl. L'attore novantenne era in compagnia della moglie. Attualmente i due vivono in Francia.

Scena da un matrimonio è in scena al Teatro della Corte di Genova fino al 19 maggio.

Mercoledì 15 maggio 2019

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