di Chiara Boi
Nei primissimi anni del Novecento due giovani studenti di architettura, del politecnico di Dresda: Ernest Ludvig Kirchner (1880- 1938) e Fritz Bleyl (1880-1966) iniziano a ricercare strumenti artistici di rottura con il mondo politico autoritario e con le scuole accademiche, assolutamente conservatrici ed orientate per uno stile neoclassicheggiante e romantico. L’idea di questi artisti, in erba, con alle spalle solo una grande voglia di cambiamenti, fu quella di intrapprendere un nuovo percorso stilistico-pittorico denominato Espressionismo tedesco della prima fase (dal 7 giugno 1905 al 1913 anno dello scioglimento). Essi richiameranno a sè altri soggetti come Zrich Heckel, Karl Schmidt, Max Pechstein, Emil Nolde realizzando, così, un gruppo intellettuale conosciuto come Die Brücke (il Ponte) che tenterà di gettare, in breve tempo, un ponte tra la pittura classica e un nuovo stile. Parallelamente al gruppo tedesco, in Francia, si formeranno, non a caso, i Fauve (bestia) la cui forma di pittura diverrà esistenzialista ed intimista.
A Dresda 1905 arriveranno i quadri di Van Gogh. Il tratto vigoroso di Vincent, la pennellata essenziale e vibrante, colpirà profondamente i due amici espressionisti e gran parte della loro produzione successiva; essi saranno anche influenzati dall’arte nordica di Munch e Ensor. I soggetti ritratti sono figure semplici, stilizzate, sottolineate da colori contrastanti e posati sulla tela in modo grezzo. Le personalità turbolente si accosteranno al disegno in modo auto-didatta cercando di rimanere fedeli al vero, ma trascinandolo con emotività. La pulizia del segno e l’essenzialità verranno garantiti dall’utilizzo della xeligrafia. Tanti dipinti ritraggono figure nude, corpi sensuali di donne e uomini, statue africane, emblemi totemici.
Il gruppo si trasferirà a Berlino dalla provincia e diverrà testimone del cambiamento in atto in Germania; l’industrializzazione, le nuove costruzioni architettoniche del funzionalismo - e dell’art nouveau, i primi sentori di interventismo, che porterenno al primo conflitto mondiale, saranno tutti elementi fondamentali per delineare e gettar le basi per l’evoluzione del movimento espressionista con strascichi nel Cavalier Azzurro del 1911 e di quello dadaista di Otto Dix e George Grosz degli anni venti.
L’importanza del l’espressionismo tedesco non si limiterà, infatti, solo ad influenzare la cultura tedesca, ma, oltresì il panorama internazionale in campo cinematografico, teatrale e musicale.
Il movimento si sciolse per contrasti interni, molti espressionisti parteciparono come volontari alla Grande Guerra, anche con un certo entusiasmo perchè in essa vedevano un germe purificatore, distruttore delle antiche strutture di potere; tuttavia alcuni di loro si fecero riformare e presero coscienza dell’errore della loro analisi, altri smisero di dipingere perché scioccati dalla brutalità, altri ancora la videro come ossessione ed incubo.
In collaborazione con il Brücke Museum di Berlino dal 5 marzo al 12 luglio presso Palazzo Ducale di Genova si presenterà la rassegna sulla nascita dell’Espressionismo Tedesco, curata da Magdalena Moeller, direttrice del Brucke Museum di Berlino. In mostra centotrenta opere tra dipinti, xilografie e disegni dei fondatori del gruppo Die Brücke.
La città di Berlino possiede l’intero patrimonio delle opere esposte che sono sopravissute indenni al secondo conflitto mondiale e alla barbarie nazista dei roghi dell’arte degenerata.
www.mostraespressionismo.it
Venerdì 6 marzo 2015
© Riproduzione riservata
4702 visualizzazioni