Noi siamo i veri protagonisti di noi stessi gli interventi esterni hanno poca efficacia

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storie e vicende umane

Noi siamo i veri protagonisti di noi stessi
gli interventi esterni hanno poca efficacia

Comodo ma non encomiabile sostenere sé come risolutore di vite altrui

di Aldo Carpineti

In giardino è fiorita la peonia
In giardino è fiorita la peonia

Davvero è straordinario vedere come, quando al mondo avviene qualcosa di positivo, tutti accorrano a prendersi il merito di quanto è successo. Perfino il Padre Eterno lo fa, per bocca di quelli che il Padre Eterno sostengono. 

Pochi sono quelli che si rendono conto che la vera motivazione risiede in chi la vicenda ha vissuto in prima persona, collocandosi da anni, da decenni, nella posizione del giusto. Confrontandosi con mille disagi e difficoltà. Vivendo momento per momento quanto la coscienza migliore gli dettava. 

Ma, si sa, riconoscere che per altrettanti anni e decenni ci si è illusi di essere l'ombelico del mondo è cosa che costa, che va addirittura di traverso. Questa è la motivazione che sollecita coloro che, spettatori ed a volte, anzi spesso, ostacolatori del successo finale, non sanno e non vogliono rendersi conto del proprio ruolo da comprimari o da falsi protagonisti.

Ma tutto ciò, a quanto pare, fa parte della natura umana, portata a far sì che ciascuno sostenga il proprio intervento come determinante piuttosto che accettare la realtà che vuole un altro essere stato il vero risolutore della propria situazione. E lo si fa fino a sostenere, in tutti i modi, persino i più disgustosi, che costui è stato salvato dal proprio intervento esterno. E, di conseguenza, dovrebbe portare perenne gratitudine. 

Siamo al paradosso. Ma i paradossi, come le bugie, hanno le gambe corte. Alla fine la realtà prende il sopravvento. E non c'è neanche bisogno di dimostrarla, perché si rende palese da sé, visibile agli occhi di tutti, così incontrovertibile da diffondersi senza sforzo e spinta da parte di nessuno.

La natura fa il suo corso, a volte rapidamente, a volte più lentamente; persino per tutto il tempo della durata della vita di una persona. Questo non vuole essere uno sfogo, ma un contributo a riconoscere quel che è avvenuto. Perché vivere nelle interpretazioni erronee finisce per far male a tutti, compresi i sostenitori di esse, lesionisti e autolesionisti fino all'atto conclusivo.

Domenica 11 aprile 2021

© Riproduzione riservata

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