di Aldo Carpineti
Persone che vivano i propri valori e che attraverso la loro vita trasmettano porosamente agli altri il proprio impegno, permeandone l'aria che si respira, il vivere stesso.
Il mondo si è riempito di gente che consiglia, che cita frasi proprie o altrui risolutrici delle situazioni che la realtà propone. Ma a che titolo fanno questo? A che titolo loro sono i consigliatori e gli altri i consigliati? E se per una una volta si ribaltassero i ruoli? Se il vero senso venisse da coloro che quotidianamente campano come possono e tirano la vita con i denti invece di predicare? Senza essere indenni da difetti, ma anche senza la pretesa presuntuosa di essere maestri di vita?
La reciprocità umana è fatta di sensazioni, quelle reali non quelle costruite a tavolino da manipolatori dei comportamenti, il senso delle cose si trasmette naturalmente per le capacità di assorbimento che nei bimbi sono sviluppatissime ma che sono presenti in qualsiasi persona ed a qualsisi età.
Non è neanche un fatto di esempio, è proprio il vivere che influenza il vivere. A nulla possono valere le strategie architettate da chi crede che il modificare in meglio sia come il gioco dei bussolotti. Vivano il meglio in prima persona questi signori e poi vedranno che anche il reale si modificherà secondo le migliori aspettative.
Lo vivano nella loro vita pubblica, come nel privato nascosto, in ciò che non appare e che non da soddisfazione se non quella della speranza di aver seminato qualcosa che, prima o poi, chissà quando e chissà dove, darà i propri frutti. Le relazioni umane non sono meccaniche, una frase detta artatamente in un modo piuttosto che in un altro non cambia il senso di una intera vita. Ci vuole ben altro. Questo è proprio il vivere, nelle azioni piccole come in quelle di forte risonanza. Non si cambia il mondo attraverso la masturbazione di esso, ma vivendolo.
Sabato 20 giugno 2020
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