di Aldo Carpineti
Andiamo verso la cosiddetta normalizzazione. I mesi estivi ci dovrebbero portare ad una vita caratterizzata da maggiori libertà di movimento e di aggregazione e minori timori di contagio. Nella speranza che poi, col prossimo autunno, i numeri dei colpiti da covid non tornino a crescere come è avvenuto nel 2020.
La larga diffusione del vaccino dovrebbe essere una garanzia. Tuttavia le cautele non andranno abbandonate. Non dovremo, come si dice, abbassare la guardia. Una certa disciplina andrà certamente ancora osservata.
Difficilmente il mondo tornerà quello che abbiamo lasciato quasi un anno e mezzo fa. Se non altro la nostra mentalità ha in questo periodo vissuto una trasformazione. Nel senso che ci siamo resi conto di essere ormai chiamati a convivere con la precarietà e la scarsa sicurezza: chi saprà non patire troppo queste condizioni vivrà meglio, chi si renderà conto che il cambiamento è ormai qualcosa che nella nostra quotidianità non possiamo arrestare avrà probabilmente atteggiamenti più adeguati alle circostanze e contingenze che si presenteranno.
La corsa tecnologica, il mutare delle condizioni economiche e di lavoro, la stessa scelta dei luoghi di abitazione, un mondo ed una natura che abbiamo troppo vituperato sono motivi che rendono superato immediatamente ogni traguardo raggiunto e impongono la necessità di rivedere continuamente anche le proprie abitudini spicciole.
Parlare di normalizzazione pare perciò poco vicino ai tempi ed alle situazioni. Più vero potrà essere, lo speriamo, un ritorno a condizioni non direttamente minacciate dal morbo dilagante. Ed è già parecchio. Una tregua nelle attese legate al generale stato di salute rappresenta già un punto a favore di enorme portata.
Sarà una ripresa che, secondo quanto meglio sapremo fare, interesserà le condizioni economiche, attraverso l'allontanamento della impossibilità di molte delle aziende a produrre ed attraverso la scelta delle più idonee modalità di organizzazione del lavoro. Un ritorno alle iniziative culturali, con la riapertura dei luoghi di incontro, dei musei, dei teatri, cinematografi, la possibilità di tornare a organizzare eventi che da troppo tempo ci mancano. Un turismo finalmente più articolato e diffuso.
Certo il momento storico che abbiamo vissuto, qualsiasi siano gli esiti, ci ha colpito e messo di fronte ad una realtà che esige rinnovati atteggiamenti mentali, sociali, di convivenza e di reciprocità. Può essere una occasione per una spinta in positivo: le difficoltà spesso portano reazioni utili e riescono a produrre soluzioni sconosciute nei momenti di apparente tranquillità. Sta a noi trovare le strade migliori perché ciò possa verificarsi. Ci attende una prova non facile, ma indubbiamente stimolante per tutti quelli che abbiano ancora energia e spirito rivolto all'impegno ed al confronto con il futuro.
Mercoledì 9 giugno 2021
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