di Maria Grazia Dapuzzo
Care lettrici e lettori di Genova Reteluna sono ripresi i concerti del Monferrato Classic Festival che in questo mese di maggio si tengono, le domeniche pomeriggio, nel borgo di Cella Monte nella chiesetta di Sant'Antonio; la serie dei concerti prende il nome di Maggiociondolo in onore di un piccolo albero caducifoglio che produce lunghi grappoli di fiori giallo oro proprio nel mese di maggio.
Sabrina Lanzi, pianista e responsabile del Monferrato Classic Festival, ha preparato un calendario di concerti molto interessante con giovani pianisti di primordine.
La prossima domenica 8 maggio alle ore 17,30 il pianista Giacomo Corbetta suonerà musiche di: F. Chopin (Ballata n. 1, Scherzo n. 3 op. 39), F. Liszt (Valzer dall'opera Faust) e A. Scriabine (Sonata Fantasia op. 19 n. 2).
Come molti di Voi già sanno, durante i concerti espongono le loro opere artisti da me invitati e in questo mese di maggio resteranno in esposizione i quadri della pittrice Ornella Gario.
Dalla biografia risulta che già in età giovanile Ornella Gario ama la pittura ma solo nel 2007, al termine dell'attività didattica, può dedicarvisi a tempo pieno e nel 2008 apre a Ivrea un'area espositiva «Spazio Aperto 107»; la Gario si divide fra la sua città di adozione Genova e Ivrea.
La critica d'arte Maria Galasso nel 2018 scrive che Ornella Gario ama viaggiare e che«ci offre molte opportunità di riflessioni sul suo percorso artistico,...».
«Raffigurazioni di paesaggi marini, di città, di monumenti come le cattedrali sull'acqua si presentano con i colori basici del bianco, del grigio, del nero.»
«La libertà di espressione consente qualche sprazzo di colore in una tecnica mista e contaminata attraverso vari strumenti operativi anche occasionali.»
La Galasso sostiene che «Il mondo reale diventa per Ornella Gario il mondo personale, che esprime gioie, ma anche dolori. Le ultime opere: le fratturazioni con i suoi vari disgeli attraversano sperimentazioni, frutto di strategie dinamiche in merito alle tecniche e alla capacità metamorfiche espressive.»
Nel 2017 F. Franzi scrive della Gario: «Artista inquieta, percorre il suo iter evolutivo: figura, natura morta, paesaggio, sino all'informale, con aggiunte materiche sempre più evidenti.»
Ed ancora «La sua insofferenza per la stesura pittorica tradizionale, la porta conseguentemente a sperimentare nuove tecniche e materiali. Col tempo si orienta sempre più verso i paesaggi, cui sottrae man mano i consueti riferimenti alla realtà. L'esplorazione cede il passo all'introspezione in un sofferto itinerario alla ricerca dell'essenza. Il colore illanguidisce mentre la superficie mostra crepe profonde come ferite, attraverso le quali è possibile ipotecare arcane intimità. La tela si disgrega in tessere emozionali, rigorosamente monocromatiche, salvo qualche petalo delicato a corrompere la monotonia.»
Ha scritto Roberta Filippi: Fare e disfare, aggiungere e togliere materia, osare, mescolare sensazioni ed emozioni. I dipinti di Ornella Gario sono da vedere, da toccare, da sentire. Nella matericità, nell'energia ma anche nella delicatezza delle forme, dei segni e dei colori l'artista esprime se stessa.
L'arte Ornella Gario l'ha letteralmente vissuta, attraverso lo studio e la frequentazione costante dell'atelier di un'importante artista a Genova, città in cui vive.
È qui che apprende tecniche e generi diversi che stimolano le sue sperimentazioni, alimentando quella curiosità e quell'esuberanza artistica che la spinge a voler andare sempre oltre, passando gradatamente da una figurazione già molto personale all'informale.
Il paesaggio come input creativo è determinante nella ricerca artistica di Ornella Gario. Un paesaggio che diventa sempre più introspettivo. Il mare come concetto poetico, come colore, come sensazione, è presenza costante nei suoi lavori e protagonista di una nuova visione artistica meno realistica ma pur sempre razionale. È il mare conosciuto e amato durante i suoi viaggi, custode di visioni ed emozioni interiori che saranno poi trasferite sulla tela.
È da queste molteplici sensazioni che nasce la serie delle «Cattedrali sull’acqua». «Dipingo la verticalità - spiega l'artista- tutto ciò che esce dal mare e si innalza verso il cielo.» Tra le spatolate di colore e i segni si distinguono le sagome di alti edifici che sembrano proprio uscire dall'acqua, comunicando un senso di infinito, di apertura e di libertà. La sua pittura subisce un'ulteriore trasformazione.
Prosegue la Filippi: Dall'intuizione di voler evidenziare la frammentazione del paesaggio nascono le Fratturazioni, screpolature di materia pittorica dalle quali fuoriescono i diversi stati d'animo. Solchi a volte profondi ed evidenti, talvolta più leggeri e superficiali, dai colori ora intensi e quasi aggressivi alle tonalità più tenui.
L'artista esplora così la propria emotività dando all'osservatore l'opportunità di cogliere infinite sensazioni diverse.
Sotto i titoli dei quadri di Ornella Gario che si potranno ammirare in Cella Monte:
Vancouver (cm. 60 x 80), Acqua (cm. 100 x 80), Disgelo (cm. 90 x 90), In nave (cm. 90 x 90),Dark Blue (cm. 90 x 90), Cattedrali di ghiaccio (cm. 100 x 120), Acque chete (cm. 80 x 100), Metamorfosi (cm. 80 x 65), Fantasie e pensieri 1 (cm. 50 x 100), Fantasie e pensieri 2 (cm. 40 x 80).
Venerdì 6 maggio 2022
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