di Aldo Carpineti
Con quella faccia un po così quell’espressione un po così che abbiamo noi prima di andare a Genova... Con queste parole cominciava una canzone degli anni ‘70 di Paolo Conte che raccontava degli abitanti del basso Piemonte che, dalle campagne, convergono sul capoluogo ligure più che su Torino e conservano nei confronti della città qualche motivo di perplessità e apprensione... con quel mare che si muove anche di notte e non si ferma mai.
Ed in effetti per molto tempo Genova è stata poco conosciuta, forse vista con sospetto, sia dai trasferisti del lavoro ma ancor più dai turisti, che consideravano la città poco più che una bretella di passaggio fra la Riviera di Levante e quella di Ponente e viceversa.
Da qualche decennio a questa parte però la realtà si è trasformata o almeno conosce momenti di trasformazione anche molto rapida. Possiamo porre come data di inizio l’apertura al pubblico dello stupendo Acquario, localizzato nel Porto Antico, una delle strutture più importanti d’Europa nel proprio genere. L’Acquario è servito da richiamo per il turismo nazionale ed internazionale ed attraverso di esso Genova ha cominciato ad essere conosciuta tanto dagli italiani quanto all’estero. Così il turismo ha preso a fermarsi in città e a diffondersi fra le strade sia del centro sia delle sue periferie più belle.
In questo quadro di trasformazione ambientale sociale e, di conseguenza, economica di Genova una vera e propria cartina tornasole della presenza turistica in città è rappresentata dalle frequentazione a quella che i genovesi chiamano secondo denominazione tradizionale la Spianata Castelletto. Si trova nel bel mezzo della Circonvallazione a Monte, la lunga serie di corsi e di viali che da piazza Manin va, attraverso anche una certa tortuosità, alla Stazione Principe. La presenza di pullman posteggiati presso questa zona, infatti, rappresenta un piccolo spaccato di quello che avviene nel resto della città quanto a presenze turistiche.
Il panorama, dalla Spianata Castelletto, è assolutamente suggestivo sia di giorno sia nelle ore notturne. Con la luce, infatti è possibile avere una visone di grande effetto sulla città intera e sul porto in particolare e, da una parte e dall’altra, le due riviere a perdita d’occhio. A calar del sole Genova si illumina di luci innumerevoli ed offre a chi osserva dalla Spianata uno spettacolo di rara intensità. Luci fisse e luci mobili, perché la città, ed il porto in particolare, di notte vivono ancora.
Gli spazi della Spianata girano tutto attorno ad un agglomerato di eleganti case ottocentesche ed offrono così una visuale a larghissimo raggio. Verso levante, in lontananza, le zone di Punta Chiappa e Camogli, dall’altra parte il mare verso Arenzano.
A Castelletto è possibile, oltre rinfrancare il proprio animo attraverso una vista stupenda ed unica al mondo, soddisfare esigenze di carattere prettamente enogastronomico. Fra le case un noto ristorante offre le proprie specialità, sulla parte ovest un pub frequentato abitualmente da giovani mette a disposizione non soltanto panini e birre. E sul lato levante due gelaterie di grande prestigio, una tradizionalmente genovese e l’altra tipicamente siciliana; sono in realtà due fra i caffè migliori a Genova dove è possibile degustare oltre a deliziosi aperitivi, speciali cioccolate calde, volendo con panna, nell’inverno, ed una infinita gamma di gusti di gelato e semifreddo e granite nella stagione estiva. Proprio coi caldi di giugno luglio ed agosto le due gelaterie sono prese d’assalto e frotte di giovani liberi da impegni scolastici, soprattutto la sera, stazionano nei pressi, che sono da sempre punti di incontro e di aggregazione.
Poco distante una vineria coi tavolini all’aperto offre libagioni di ogni tipo, con grande scelta di champagne, brut e prosecchi assieme a snack utilissimi a rompere l’effetto dell’alcool.
Presa tutta assieme la Spianata Castelletto rappresenta un vero e proprio quartiere dalle caratteristiche particolarissime, vicino al centro eppure sollevato rispetto ad esso, di grande panoramicità, facilmente raggiungibile con il bus numero 36 ed adatto a trascorrervi anche delle mezze giornate passando da un punto all’altro e sfruttando ognuno dei richiami che mette a disposizione.
Attraverso due ascensori è possibile arrivare direttamente dal centro o discendervi comodamente. Il biglietto utilizzato per l’autobus serve cumulativamente anche per l’ascensore essendo l’uno e l’altro di proprietà della Azienda Municipalizzata dei Trasporti.
Non molto lontano la caratteristica funicolare di Sant’Anna un tempo con trazione ad acqua ed ora elettrica per ragioni di sicurezza. Corso Solferino e corso Armellini con i meravigliosi imponenti ippocastani i cui frutti sono utili, secondo i racconti dei vecchi, se conservati in tasca, a tenere lontani gli effetti del raffreddore. E piazza Manin, altro punto di socializzazione e ritrovo per gli abitanti ed anche per chi venga da fuori.
La vicinanza col centro offre possibilità di avvicinamenti rapidi ai e dai maggiori hotel genovesi e dalla city, che ha in piazza De Ferrari e via XX Settembre i poli eclatanti per gli affari, lo shopping ed anche per il passeggio.
Il mugugno, tradizionale motteggio genovese improntato alla insoddisfazione ed alla lamentosità, ha poca ragione di albergare in zone come queste che dal punto di vista paesaggistico ed architettonico non hanno nulla da invidiare ad alcuna altra località.
Genova conosce un rilancio turistico in questi anni che ha pochi confronti altrove, scoperta di recente, ma facente capo ad una gloria ed a una tradizione cittadina che affonda le proprie radici lontano nel tempo. E le vestigia di impronta medievale ne sono testimonianza. Da sempre città di mare è stata restituita agli onori che le sono dovuti anche nelle zone dell’immediato entroterra. E fra queste, ritornando a Spianata Castelletto e dintorni, la signorilità e la leggiadria sono caratteristiche tanto significative da giustificare da sole una visita alla città.
Giovedì 13 luglio 2017
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